Libero logo

Almasri, il voto fa impazzire dem e Anm: "Nel Pd è caccia all'uomo"

di Ignazio Stagnogiovedì 9 ottobre 2025
Almasri, il voto fa impazzire dem e Anm: "Nel Pd è caccia all'uomo"

(Ansa)

2' di lettura

Pacche sulle spalle e un 'baciamano' del ministro della Giustizia alla premier Giorgia Meloni. E' l'immagine che restituisce meglio di altre il voto dell'Aula della Camera alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano sul caso Almasri. Una immagine capace di fare insorgere le opposizioni che da tempo chiedevano alla presidente del Consiglio di presentarsi in Parlamento per riferire sui dossier piu' 'caldi', dalla crisi a Gaza ai dazi americani. Invece il capo del governo si presenta per dare il suo voto ai 'suoi' ministri. "Spero si vergogni almeno un po'", dice la capogruppo del Pd Chiara Braga. Il voto dell'Aula, tuttavia, provoca risentimenti e sospetti anche all'interno delle opposizioni.

Fra quanti hanno votato contro l'autorizzazione a procedere, infatti, ci sarebbero dei 'franchi tiratori'. Nei corridoi di Montecitorio, come riporta l'Agi, si apre cosi' una ideale 'caccia all'uomo' per scoprire chi ha votato assieme alla maggioranza, con la complicità' del voto segreto. Insomma per la sinistra è stata una giornata molto difficile.

Almasri, negata l'autorizzazione per i ministri. Il giallo dei franchi tiratori

Autorizzazione negata. L'Aula della Camera ha votato contro l'autorizzazione a procedere nei confronti di Carlo ...

E l'Anm, anche oggi, ha attaccato il ministro Nordio dopo il voto in Aula: "La magistratura, nel pieno rispetto del dettato costituzionale e seguendo le procedure previste per i procedimenti nei confronti di componenti dell'esecutivo, ha adempiuto a un suo dovere d'ufficio. Stupisce e rammarica che il ministro della Giustizia, che ha un alto compito istituzionale, decida invece di venir meno a ogni principio di continenza, rispetto e misura, aggredendo in maniera scomposta dei colleghi, peraltro sorteggiati per far parte del Tribunale dei ministri, contraddicendo il più volte decantato intento di abbassare i toni", afferma in una nota la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati.