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Il Pd compie 18 anni e i dirigenti lo festeggiano così: abbiamo fallito

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mercoledì 15 ottobre 2025
Il Pd compie 18 anni e i dirigenti lo festeggiano così: abbiamo fallito

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Diciotto anni e non sentirli. O forse sì, eccome: 18 anni che bastano e avanzano. Abbiamo fallito! Ma procediamo con ordine. Il Partito Democratico, nato il 14 ottobre 2007, ha spento ieri le sue prime 18 candeline. Ma nel miglior (eufemismo) solco della sinistra, ecco che non si celebra la ricorrenza, bensì la si sfrutta per impallinare il Pd stesso. 

A raccogliere gli “auguri critici” degli esponenti dem è stato Il Secolo d’Italia, che ha raccontato in breve l'ultimo cortocircuito della sinistra: un partito che non riesce nemmeno a farsi gli auguri senza menar fendenti.

A rompere il silenzio ci ha pensato Piero Fassino, con un messaggio su X che suona più come un monito che come un augurio: "14 ottobre 2025: il Partito Democratico compie 18 anni e passa alla maggiore età, il tempo in cui si esce dall’adolescenza e si fanno scelte di vita che segnano il destino e il futuro. Auguri e avanti al servizio della democrazia, dell’Italia e dell’Europa". Saremo maliziosi noi, ma Fassino sembra esortare il Nazareno ad uscire da una dimensione fanciullesca, insomma sarebbe ora di diventare grandi (mission impossible, con tutta probabilità.

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Più nostalgico l’intervento di Walter Verini, che ha preferito rifugiarsi nei “fasti del passato”. "Il Pd compie 18 anni. 14 ottobre 2007: 3.170.000 persone alle primarie elessero Veltroni Segretario. Alle prime elezioni prese 12.200.000 voti, 33,4%. Il mondo è cambiato. Ma serve ancora partito radicato e aperto, incontro di culture diverse, che parla a tutto il Paese", ha concluso Verini. E la nostalgia di Veltroni emerge con prepotenza: tempi andati. Preistoria politica.

Infine Pina Picierno, una che con Elly Schlein ha un conto aperto. Al solito, la Picierno non ci è andata per il sottile: "Diciotto anni fa nasceva il Partito Democratico grazie soprattutto al lavoro generoso di Walter Veltroni: molto più di un’intuizione. È stato il tentativo di legare opinione pubblica e partecipazione politica, di contribuire allo sviluppo del Paese con un chiaro progetto riformatore di cambiamento, di unire le migliori tradizioni politiche repubblicane per un nuovo impegno culturale, di offrire alle italiane e agli italiani una rinnovata e democratica evoluzione costituzionale dei partiti popolari". Segue domanda retorica; "Ci siamo riusciti? Solo parzialmente". Una perifrasi elegante per ammettere che sì, abbiamo fallito. Buon compleanno, Pd!

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