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Flotilla, la Procura di Roma indaga per rapimento

di Alessandro Gonzatogiovedì 23 ottobre 2025
Flotilla, la Procura di Roma indaga per rapimento

3' di lettura

La Spagna ha respinto e archiviato le accuse della Flotilla contro Israele. La Procura di Roma invece, dopo la denuncia dei trentasei attivisti italiani – dunque parlamentari inclusi – ieri ha aperto un’indagine, che tecnicamente è contro ignoti e però l’obiettivo dei flottanti è chiaro. La denuncia verte «sugli attacchi dei droni, gli arresti illegittimi, i maltrattamenti e gli abusi subiti». Chissà se l’eurodeputata Benedetta Scuderi, altra prodigiosa scoperta della Bonelli&Fratoianni e Perla di Labuan della spedizione, ha preteso nell’elenco la sottrazione della crema solare da parte dei soldati di Netanyahu,  crimine immediatamente portato all’attenzione mondiale, e forse servirà un tribunale speciale. Non ci risulta che la Procura di Roma abbia inserito il furto nel faldone. Durante la navigazione nelle azzurre acque del Mediterraneo e dell’Egeo – meritato prolungamento dell’estate – il deputato dem Arturo Scotto, abbronzato come Kammamuri, era stato tra i primi a condannare l’offensiva di «bombe sonore», tra queste “Dancing queen” degli Abba sparata da nostalgici pirati nelle radio di bordo. You are the dancing queen/ Young and sweet/ Only seventeen. Greta Thunberg ormai ne ha ventidue, i seventeen sono un ricordo di quando il suo unico interesse era il clima, sostituito momentaneamente della causa palestinese e vedremo il prossimo.

LA PASIONARIA
La “Regina danzante” degli Abba forse era la spagnola Ana Alcalde, la bionda che ballava e cantava come segno di sofferenza verso la popolazione di Gaza. Ana, che dopo la conversione all’Islam si chiama Hanan. È la “Barbie Gaza”, la señora della ciurma che ha negato gli stupri del 7 ottobre, la quale ha aggiunto che una ragazza s’è sentita brutta perché non è stata nemmeno sfiorata dai terroristi di Hamas. Hanan da due anni non lavora perché non aveva «abbastanza tempo per spiegare al mondo la causa palestinese», così ha detto al quotidiano El Mundo. Come campa? Affitta la sua villa. La resistenza si fa anche così. La spagnola è la Greta di Albacete solo più grande e d’aspetto diverso. Torniamo all’inchiesta la cui apertura è stata resa nota con toni trionfali dagli avvocati che assistono l’italica delegazione. I reati configurati in due esposti vanno dal tentato omicidio al naufragio, dagli atti di pirateria e contro la sicurezza marittima al sequestro di persona, fino come detto ai maltrattamenti a cui si aggiunge la tortura.

Il comunicato della squadra legale evidenzia che «l’avvio di un’indagine segna un primo traguardo per accertare le responsabilità degli attacchi e degli abusi da parte di Israele contro la missione umanitaria e pacifica della Global Sumud Flotilla, il cui scopo», leggiamo ancora, «è stato quello di rompere il blocco illegittimo imposto da Israele a Gaza volto ad affamare la popolazione civile». A cui tramite la Chiesa e altre associazioni caritatevoli i flottanti potevano consegnare quel poco di pasta, riso e tonno che avevano a bordo, e però la missione umanitaria ha preferito farli galleggiare in cambusa.

LE SOFFERENZE
I magistrati fanno il proprio lavoro. Uno dei legali della Flotilla spiega: «È esattamente ciò che noi volevamo quando abbiamo presentato l’esposto, dunque siamo felici. L’esposto», si entra nel dettaglio, «è stato aperto il 3 ottobre e noi abbiamo sempre denunciato il sequestro di persona, la privazione della libertà e gli attacchi con droni. Abbiamo proseguito da un punto di vista legale prima che gli attivisti tornassero in Italia». E ancora, l’avvocato: «Da quando sono tornati abbiamo iniziato ad ascoltarli per prendere testimonianza diretta, così da poter arricchire l’esposto iniziale. Queste informazioni potrebbero dare adito anche a nuovi aspetti legali ma sarà sempre tutto in linea con il procedimento iniziale. In ambito legale», conclude l’avvocato, «è importante ricostruire cosa sia successo anche per dare una fondatezza credibile. Stiamo valutando il tutto facendo un passo alla volta». Netanyahu sta tremando. La denuncia i parlamentari italiani l’hanno presentata assieme agli “attivisti-semplici”. L’aereo, invece, l’hanno preso in solitaria, per primi, lasciando i compagni alle insopportabili torture.