Libero logo

FdI contro Ranucci: "Una bizzarra ricostruzione", mister Report inchiodato

di Claudio Brigliadorisabato 25 ottobre 2025
FdI contro Ranucci: "Una bizzarra ricostruzione", mister Report inchiodato

2' di lettura

Anche Fratelli d'Italia interviene nella contesa tra Sigfrido Ranucci e il Garante della Privacy. E lo fa con parole dure all'indirizzo del giornalista e conduttore di Report, parlando di "bizzarra ricostruzione". Nelle scorse ore Report è stata multata per aver mandato in onda una telefonata tra l'allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e sua moglie. Eravamo nel pieno dello "scandalo Maria Elena Boccia" e secondo il Garente quella telefonata era una palese violazione della privacy. Ranucci ha reagito parlando di "attacco politico" alla sua trasmissione e il Garante, a sua volta, ha minacciato di intraprendere azioni legali contro l'accusa del giornalista.

A Sigfrido Ranucci "non è piaciuta la recente decisione del Garante per la protezione dei dati personali di sanzionare la Rai per aver mandato in onda, nel corso della sua trasmissione Report, la telefonata tra l'allora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e sua moglie - riflette Costanzo Della Porta, senatore di FdI e componente della Commissione Affari costituzionali -. Una decisione che, invece, sembra dettata da buon senso e soprattutto nel pieno rispetto delle norme in materia di privacy".

Detto questo - prosegue Della Porta -, in altre circostanze il Garante ha preso decisioni non sempre condivisibili, come, ad esempio, per il caso dell'inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale che riprese segretamente, e con telecamere nascoste, contesti privati di minorenni. Allora la Privacy ritenne di non intervenire e di non dire nulla, al pari di Ranucci che rimase in silenzio".

Della Porta prosegue: "Adesso, invece", Ranucci "accusa il Garante di 'agire come un'emanazione del governo', anche dimentica che gli attuali componenti della Privacy sono stati eletti nel 2020, sotto l'allora governo Pd-M5s, dal precedente Parlamento nel quale Fratelli d'Italia contava solo il 4 per cento degli eletti. Per questo, risultato molto bizzarra la tesi di Ranucci secondo la quale l'Autorità Garante della privacy agirebbe per favorire il governo Meloni a trazione Fratelli d'Italia".