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Patrimoniale, rissa a sinistra tra Pd, M5s e Avs

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domenica 9 novembre 2025
Patrimoniale, rissa a sinistra tra Pd, M5s e Avs

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Il dibattito sulla patrimoniale si è trasformato in un boomerang micidiale per Elly Schlein. La segretaria Pd, nel tentativo di inseguire Maurizio Landini e la Cgil, ha rilanciato la tassa sui grandi patrimoni, ma si è ritrovata isolata e asfaltata dalla fermezza del governo.Giorgia Meloni ha chiuso la porta senza appello: "Con la destra al governo, la patrimoniale non vedrà mai la luce", rassicurando milioni di italiani e tracciando una linea invalicabile contro misure considerate ideologiche e punitive per il risparmio.Il colpo di grazia è arrivato dagli alleati.

Giuseppe Conte ha smarcato platealmente il M5S: "Una patrimoniale non è all’ordine del giorno", lasciando Schlein sola con Bonelli e Fratoianni. Persino Matteo Renzi l’ha criticata duramente, mentre Daniela Ruffino (Azione) ha commentato:"Conte boccia patrimoniale, Schlein rimane sola", definendo la sinistra "la migliore avversaria di se stessa" sul fisco.Schlein ha provato un disperato contrattacco, deviando sulla pressione fiscale e accusando la manovra di favorire i ricchi a danno del ceto medio, ma il tentativo è apparso debole. Accerchiata dai moderati Pd, insidiata da Silvia Salis e priva di alleati credibili, la sua leadership appare sempre più fragile.

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E a mettere sale sulle ferite della sinistra è Avs che avvisa Conte: la patrimoniale è in testa alle priorità dei compagni: "Per noi" la patrimoniale "è all'ordine del giorno perché è una misura di equità sociale. Dopo le regionali si dovrà avviare con le forze di opposizione un tavolo per la costruzione del programma per il governo del paese. E noi porremo tra le questioni prioritari - insieme al caro bollette, al caro affitti, alla carenza dell'offerta di tpl e di investimenti per la scuola - la questione patrimoniale", afferma all'Ansa il leader di Avs Angelo Bonelli dopo che ieri il leader del M5s Giuseppe Conte ha affermato che per il Movimento una patrimoniale non è all'ordine del giorno. "Non può essere sempre ceto medio a pagare, come sta avvenendo con Meloni. Ragioniamo sull'aliquota e sulla soglia da cui deve deve scattare, chiamiamolo contributo di solidarietà, ma ragioniamo. Dico anche ai miei alleati che non si può prescindere da un fisco più equo", conclude.

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