Il campo largo ci sta provando in ogni modo a rimanere unito ma, inevitabilmente, più le scadenze elettorali si avvicinano e più cresce la competizione interna. Specie fra i leader dei partiti della coalizione che, prima o poi, saranno chiamati a decidere chi guiderà la sinistra nel 2027 contro Giorgia Meloni e la compagine di governo. Elly Schlein, forte dei numeri del Partito democratico, sogna di non doversi confrontare con le primarie. Il Pd, stabilmente oltre il 20%, ha ormai staccato da tempo il Movimento 5 Stelle, relegato a seconda forza della coalizione. Ma Giuseppe Conte non ha nessuna intenzione di farsi da parte, forte del suo apprezzamento trasversale ai partiti del campo largo. E poi c’è lei, la new entry e nome forte di tutta l’area riformista: Silvia Salis, neo sindaco di Genova che però sogna già un ruolo nazionale.
Sondaggi alla mano, la faccenda si complica e non poco per Schlein. L’ultima rilevazione sulle preferenze degli elettori sul possibile nome del leader del campo largo è stata effettuata dall’Istituto Piepoli: in vetta c’è l’ex premier pentastellato che raccoglie il 16% dei consensi. Sarebbe il nome giusto per sfidare Meloni secondo il 59% degli elettori del M5S e anche per il 17% di quelli del Pd. La seconda piazza, a sorpresa, non è per la segretaria del Pd, ma per il sindaco del capoluogo ligure. Silvia Salis infatti è indicata dal 10% delle persone che hanno risposto al sondaggio: è lei la figura su cui puntare per il 27% dei dem, ma i consensi scendono a solo il 6% tra i grillini. La terza piazza, infine, è proprio per Elly. Un dato già preoccupante (ha solo il 9% delle preferenze) a cui si aggiunge la batosta interna al Pd. Nonostante sia la segretaria del partito, Schlein perde il derby con la Salis: a ritenerla la leader giusta per portare il campo largo a Palazzo Chigi è solo il 24%.
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Fratelli d’Italia torna sopra il 30 per cento. Nell'ultima settimana il partito di Giorgia Meloni guadagna due...Drammatico anche il tasso di approvazione fra gli elettori del Movimento: a volerla come guida del campo largo è solo il 4%.
Al netto della “classifica generale”, a preoccupare tutti è l’ultima voce del sondaggio: il 65% degli elettori ritiene che nessuno di questi nomi sia quello giusto per guidare la sinistra. Una percentuale che non lascia spazio a interpretazioni e che costringe i leader a una riflessione profonda, sia sulle loro figure sia su quelle di chi potrebbe prendere le redini del carrozzone rosso.




