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Pd, il toto-ministri: Furfaro, Provenzano e Bonelli. Poi quelle voci su Conte...

di Elisa Calessigiovedì 11 dicembre 2025
Pd, il toto-ministri: Furfaro, Provenzano e Bonelli. Poi quelle voci su Conte...

3' di lettura

Tra una piazza snobbata (quella per l’Ucraina, chiesta da Filippo Sensi, senatore Pd) e i preparativi per l’assemblea nazionale di domenica (contro -programmazione della chiusura di Giorgia Meloni ad Atreju), nel Pd si parla anche di organigrammi. Futuri. Quelli che, se la realtà si conforma ai desiderata dei dirigenti dem, potrebbe portare, nel 2027 a un governo del centrosinistra. Di più: a un governo Schlein.

Le chiacchiere, va detto, non sono di questi giorni. Se ne parla da un pezzo, tra goliardia e serietà. Certo, il clima era più sereno prima che il centrodestra iniziasse i lavori per cambiare la legge elettorale. Fino a qualche mese fa, si sbandieravano simulazioni che davano la vittoria per certa: al Centro e al Sud il centrosinistra unito non aveva concorrenti. Adesso che l’idea è cancellare gli uninominali, qualche dubbio c’è. In ogni caso, le riflessioni sullo scenario in caso di vittoria continuano.

Con i nomi al seguito. Ne ha scritto Il Foglio in una rubrica. E ieri, in Transatlantico, era tutto un darsi di gomito tra i futuribili ministri.
Sembra un gioco, un po’ lo è. Anche se, in realtà, qualcosa di vero c’è. Perché le ambizioni ci sono. E, in politica, vanno coltivate per tempo perché diventino realtà.

Naturalmente si parte dalle persone più vicine a Elly Schlein. Prima fra tutte Marta Bonafoni, attualmente consigliere regionale del Lazio, ma sempre accanto alla segretaria in ogni evento decisivo.

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IL CERCHIO MAGICO
Se il sogno dovesse diventare realtà, sarebbe certamente chiamata nella cerchia dei sottosegretari alla presidenza del Consiglio, ossia tra le persone più di fiducia del premier. Come Gaspare Righi, ombra di Schlein, conoscenza antica che risale a Bologna, l’uomo delle questioni più delicate. Un altro fedelissimo, diventato in questi mesi anche un volto televisivo, è Igor Taruffi, l’uomo che ha gestito il dossier di tutte le elezioni amministrative (regionali e amministrative), sbrogliando i rapporti con gli alleati, le candidature, che ha messo la faccia sulle sconfitte.

Come minimo potrebbe fare il ministro per i Rapporti con il Parlamento. O gli Affari Regionali. Ma anche per lui sarebbe perfetto un ruolo da sottosegretario alla presidenza.

Non potrebbero mancare, nella squadra di un esecutivo Schlein, Marco Furfaro, Francesco Boccia. Il primo è dato al Welfare, il secondo all’Economia.

Per gli Esteri, invece, la persona senz’altro con più competenze (e anche equilibrio, come ha dimostrato in questi mesi) è Peppe Provenzano. Almeno metà squadra, però, dovrebbe essere formata da donne. E qui i nomi in pole position sono quelli di Chiara Braga, attuale capogruppo alla Camera, Chiara Gribaudo, tra le prime a sostenere Elly, Yasmine Cristallo e Michela De Biase (moglie di Dario Franceschini che sta conquistando sempre più spazio).

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PLURALISMO
Nella squadra dovrebbero entrare, in nome del pluralismo interno, anche Matteo Orfini (magari alla Cultura), Antonio Misiani (Sviluppo economico o Economia) e Andrea Orlando (Lavoro). Mentre alle Infrastrutture l’uomo perfetto, si dice, è Stefano Bonaccini, ormai a un passo dall’entrare nella maggioranza dem.

Ma l’ipotetico governo Schlein dovrebbe fare i conti anche con gli alleati. Per i due più complicati da gestire si pensa alla presidenza delle due Camere. Per Giuseppe Conte il Senato, per Matteo Renzi la Camera. Mossa che, in modo molto democristiano, risolverebbe possibili grane. In alternativa, il leader di Italia Viva sarebbe perfetto al dicastero dello Sviluppo Economico.

Restando in tema di alleati, si parla di Riccardo Magi per gli Affari europei e di Angelo Bonelli per l’Ambiente. Ci sarà, poi, una quota M5S: qui i nomi di possibili ministri sono quelli di Alessandra Majorino, Riccardo Ricciardi e Chiara Appendino.

Poi, certo, c’è il piccolo dettaglio che bisogna vincere le elezioni. Il che non è scontato. Va poi risolto il problema del candidato premier. Ieri un sondaggio Youtrend per Sky TG24 su ipotetiche primarie di coalizione ha sollevato gli animi del Nazareno. La segretaria del Pd è stata quella che ha raccolto maggiori consensi con il 31%. Segue il leader del M5S Giuseppe Conte il 29% e la sindaca di Genova Silvia Salis il 28%. Più indietro il presidente della Puglia Antonio Decaro (9%) eil sindaco di Napoli Gaetano Manfredi (3%).