"Se ci saranno le primarie del centrosinistra, io mi candiderò". A dirlo è Ernesto Maria Ruffini, avvocato, ex direttore di Equitalia e dell’Agenzia delle entrate. È lui a lanciare qualche frecciata al Pd e alla sua attuale segretaria, Elly Schlein: "Non la vedo come premier. Ai miei occhi chi si vede adesso come premier anziché guadagnare punti ne perde. All'Assemblea del Pd è andato a votare meno di un terzo dei suoi membri. Mi interrogherei più su questi dati che su chi sarà il candidato premier. Io ci sarò quando arriverà il momento. Non mi sembra che ci siano elezioni. Ci sarò se si parla di contenuti".
In un'intervista al Foglio, Ruffini sottolinea che "il centrosinistra, ed è stato dimostrato, ha perso le elezioni non perché non avesse un leader ma perché non aveva un'idea. Quando l'ha avuta, con Romano Prodi, ha vinto". Di Prodi, ha aggiunto, "ascolto i suoi preziosi consigli". Ecco allora che alla domanda se la sinistra è rassegnata a pareggiare con Meloni, Ruffini non ha esitato a rispondere. "A sinistra si dovrebbe iniziare a parlare di campo aperto e domandarsi non solo se sia possibile vincere ma se ha senso vincere quando a votare va il quaranta per cento degli elettori. Ho visto passare governi. La sinistra demoliva quello che faceva la destra e la destra quello che faceva la sinistra".
Ernesto Maria Ruffini: "Questo campo largo è il de profundis di Pd e centrosinistra"
Non vuole essere confuso con quelli - sempre di più - che puntano a fare il centro del centrosinistra. «Un ...Infine, sull'addio all'Agenzia delle entrate, pur avendo ricevuto la fiducia dal governo Meloni, Ruffini ha ammesso di "non essere stato cacciato da nessuno". "Ho lasciato - ha detto - perché il governo Meloni aveva abbandonato il criterio della progressività. Non è vero che se si mettono veti. Si è europeisti senza i se".




