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La Gelmini esulta. "Abbiamo le risorse per il ddl Università"

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Discussione alla Camera dal 14 ottobre. Reintrodotti gli scatti stipendiali cancellati dalla manovra

Roberto Amaglio
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Aveva già detto qualcosa di simile il 22 settembre scorso in una conferenza a Palazzo Chigi, rinviando però ogni decisione (e stanziamento) al rendiconto invernale. Oggi, invece, il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha annunciato di aver trovato con il ministro delle Finanzie Giulio Tremonti nuove risorse economiche da destinare all'Università e, soprattutto, ai ricercatori. Un annuncio fatto dal titolare del ministero dell'istruzione nel suo intervento nella commissione alla Camera. "Con il ministro Tremonti, attraverso un lavoro di lunga elaborazione e approfondimento, abbiamo garantito le risorse per gli stipendi, per il diritto allo studio e per i ricercatori. Quindi, rispetto alla riforma, l'attività di governo termina oggi". Misure - Quali sono concretamente le novità finanziarie covate da Tremonti e dalla Gelmini? E' il ministro dell'istruzione ad approfondire il pacchetto studiato in commissione. "C'è allo studio un pacchetto di misure che comprende due punti fondamentali. Per prima cosa intendiamo garantire con un cofinanziamento alle università la messa a concorso di un congruo numero di posti di associato all'anno nei prossimi 6 anni, a partire già dal 2011. Si tratta di posti che potranno essere coperti con le nuove regole previste dal ddl, senza le interminabili lungaggini dei vecchi concorsi. Inoltre il governo vuole reintrodurre per i ricercatori e i docenti nelle prime fasi della carriera, su base valutativa e meritocratica, gli scatti stipendiali cancellati dalla manovra estiva di Tremonti". Discussione - Oltre a una rassicurazione sulla copertura economica della riforma (su cui si è spesso discusso e manifestato), quello della Gelmini è stato un tentativo di accelerare l'iter parlamentare del ddl, non ancora approdato sui banchi dei deputati dopo l'ok incassato al Senato il 29 luglio. Ma in tal senso i suoi sforzi sono stati parzialmente vanificati. La riunione dei capigruppi a Montecitorio, infatti, ha deciso di calendarizzare la discussione del ddl il 14 ottobre. Ciò significa altre due settimane di limbo in Commissione. "E' chiaro - ha sottolineato la Gelmini - che lo spostamento in là dell'approvazione della riforma complica la vita al sistema universitario che ha bisogno di regole certe e nuove risorse: ma rispetto la decisione del Parlamento. Mi auguro però che dopo l'ulteriore settimana di discussione in commissione si possa poi procedere ad una rapida approvazione in aula". Qualche sassolino dalla scarpa, però, la Gelmini se l'è voluto togliere. "Per mesi mi sono sentita dire che non si possono fare le riforme senza risorse, che non si fanno le nozze con i fichi secchi. Ora abbiamo le riforme e le risorse ma questo non sembra bastare. C'è stato comunque un rinvio dei lavori".

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