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"Silvio e Tremonti, ora i sacrifici"

Il vicedirettore di Libero Pietro Senaldi: "Sarebbe meglio che i due si riappacificassero e varassero un piano di riforme serio"

Andrea Tempestini
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Puntuale, è arrivato il secco declassamento di Moody's. L'Italia dovrà pagare più interessi sul debito pubblico vanificando parte della sanguinosa manovra varata (a rate) quest'estate. Giulio Tremonti, sottolinea il vicedirettore di Libero, Pietro Senaldi, in questa situazione "fa sapere che se l'Italia versa in acque così difficili è anche colpa del fatto che non ci sono elezioni anticipate". Parole dure, quasi un "avviso di sfratto a Berlusconi" che risponde per le rime affermando che Tremonti non fa altro che danneggiare il Paese. Guarda il videocommento di Pietro Senaldi su LiberoTv L'aggravante - Tornando al declassamento di Moody's, continua Senaldi, "il governo dice che era annunciato da tempo. Vero, ma nessuno se lo aspettava così duro: ora siamo affidabili quanto Malta e meno di Slovacchia ed Estonia". Il problema, semmai, sorge poiché il fatto che fosse preannunciato è "un aggravante: ci avevano avvisato, avevamo il tempo per porre rimedio", ma non lo abbiamo fatto. Berlusconi sa benissimo cosa servirebbe: "Riforme strutturali". Ma avviando questo percorso in cui verrebbero toccate "pensioni e interessi delle corporazioni" il governo rischierebbe di cadere. Sacrificatevi voi due - E Tremonti che fa? "Ha scommesso contro la tenuta del governo - prosegue il vicedirettore di Libero -, punta tutto sulla sua posizione di prestigio internazionale. E' il ministro più apprezzato, ci fa piacere, ma deve capire che non sarà mai ministro della Germania o dell'Inghilterra". Il punto è che il suo lavoro "lo deve fare in Italia". Giulio "non può pensare di uscire dalla crisi con la camicia pulita e addebitando tutte le colpe a Berlusconi". Si ricordi, tra l'altro, la parabola di Gianfranco Fini dopo che si è ribellato al Cavaliere. Così, conclude Senaldi, in questo contesto "forse sarebbe meglio che i due si riappacificassero, avessero un comportamento da statista e rischiando uno il governo e l'altro la propria credibilità pongano in essere un piano di riforme e di sviluppo serio per questo Paese".

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