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Berlusconi nel bunker: non mollo

Il premier non vuole cedere alla pressioni e ai malpancisti: sarà l'Aula a decidere durante il voto sulle misure anti-crisi

Giulio Bucchi
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Si sono messi anche i fedelissimi a tirarlo per la giacca, anche Alfano, Letta e Verdini gli hanno ripetuto che non ha più la maggioranza. Giulio Tremonti va avanti su questa strada e ieri è andato anche oltre. Secondo quanto riporta il blog del Financial Times, il ministro avrebbe detto: Giulio dimettiti o sui mercati sarà un disastro. E lo stesso quotidiano britannico, addirittura si appella a Dio: "In the name of God and Italy, go". Chiede a Silvio di andarsene nel nome di Dio e dell'Italia. Ma che cosa farà Silvio di fronte a questi appelli che arrivano da tutte le parti? Ora che anche i suoi lo avvertono che non ha più la maggioranza? C'è chi dice che il governo cadrà già all'inizio della prossima settimana quando il rendiconto sarà votato alla Camera. Uno scenario che invece sarebbe da escludere e che è comunque molto improbabile: anche i malpancisti assicurano che in quell'occasione saranno responsabili per evitare ricadute negative si mercati finaziari. Se Silvio cade, sarà per le misure europee, per  gli emendamenti alla legge di stabilità (che però andranno prima in Senato, dove la maggioranza tiene). Insomma, il Cavaliere, a dispetto di tutti quelli che gli chiedono un passo indietro, non vuole andarsene adesso, non vuole sfilarsi dalla partita che vuole giocare fino in fondo e, se anche, dovesse cadere vuole cha accada sul campo, in Parlamento.

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