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Tra bossiani e maroniani finisce a cazzotti

Rissa in una sezione di Varese: due persone in ospedale. La tensione nella Lega non cala. Salvini: "Ci siamo rotti le palle"

Giulio Bucchi
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Congressi, capogruppo, mozioni. Ogni argomento accende la lite tra leghisti. Nelle ultime ore, nell'ipotesi di una sostituzione di Marco Reguzzoni alla Camera, sono cresciute le quotazioni del comasco Nicola Molteni. Ma proprio dal Lario frenano: il presidente della Provincia Leonardo Carioni, a sorpresa, ha parlato col Senatur per suggerire di non cambiare: «Molteni è giovane e impulsivo...» avrebbe detto Carioni. Poi è Reguzzoni a intervenire direttamente: «Ricordo che ho rimesso più di un mese fa il mio mandato da capogruppo nelle mani di Bossi. È lui che deve decidere e qualsiasi cosa deciderà per me andrà bene. Non mi interessano gli incarichi ma il progetto di cambiamento del Paese». I maroniani accusano: «Non è vero». E insistono nel chiedere la sua testa. Ieri ci ha riprovato Gianni Fava, che l'altro giorno aveva parlato addirittura di «emergenza». In mattinata, poi, è il sindaco di Verona Flavio Tosi a buttare benzina, quando apre alla sostituzione di Reguzzoni nel corso de La Telefonata col direttore di Libero Maurizio Belpietro su Canale 5. Replica la deputata veneta Paola Goisis: «Tutti ci chiediamo come mai da cinque anni la sorella di Tosi, Barbara, sia capogruppo della Lega nel Comune di Verona. Forse era il caso di rinnovare anche lei...In molti si domandano se questa scelta non sia stata influenzata dal fratello Flavio. Se questo non è familismo...». Risposta del primo cittadino: «Come tutti sanno il capogruppo alla Camera viene votato dal gruppo parlamentare così come è accaduto nel Consiglio comunale di Verona, dove Barbara Tosi è stata eletta capogruppo in quanto largamente prima degli eletti, quindi per meriti politici personali». Matteo Salvini è scatenato. In un'intervista ad Affaritaliani ringhia: «Dietro a Bossi c'è qualcuno che si fa gli affari suoi». Poche ore dopo, quando Reguzzoni apre al congresso federale(«Mi sembra una buona idea. Può essere il momento per contarsi e vedere chi è davvero a favore di Bossi e chi no») corre su Facebook e accusa: «A mio modestissimo parere Reguzzoni non ha capito, o fa finta di non capire, che siamo tutti a favore di Umberto Bossi, a cui va eterna gratitudine. Ma proprio per questo ci siamo rotti le palle di chi usa il nome del segretario federale facendo fare figuracce alla Lega». Bufera anche per la mozione di sfiducia al ministro Corrado Passera annunciata dal capogruppo. I deputati maroniani attaccano: «Quelle firme non sono nostre» giura Fava. Risponde Marco Desiderati, uomo del cerchio magico: «I maroniani sono ridicoli. E Reguzzoni: «Chi non appoggia la mozione fa un favore al governo». Beghe anche sul territorio. A Luino, provincia di Varese, volano schiaffi tra fan di Bobo e cerchio magico. Il bilancio è di due feriti con 8 e 7 giorni di prognosi. Proprio da Varese s'alza la voce di Francesco Enrico Speroni. Ed è una bomba: «Bossi non ha più il carisma di un tempo e la base s'è ribellata». Domenica c'è la manifestazione di Milano. Alle 15, poi, tutti in via Bellerio. Il consiglio federale è stato anticipato di 24 ore. di Matteo Pandini vai al blog Padanians

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