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Tg2, il delirio della sinistra: "Censura, cosa c'è dietro", altro fango contro la Meloni

Giovanni Torelli
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Certo che ci vuole faccia tosta. Nella Rai più lottizzata di sempre dal Pd, nella spartizione di cariche tra tutti i partiti, esclusi quello di opposizione, cioè Fratelli d'Italia, chi viene accusato di farla da padrone e di proporre contenuti propagandistici in Rai? Ma il partito della Meloni, ovvio. È la tesi del segretario di Commissione Vigilanza Rai, Michele Anzaldi di Italia Viva, che su Facebook si è inalberato perché il Tg2 guidato da Gennaro Sangiuliano avrebbe censurato il comizio ormai celebre della Meloni in Andalusia per non metterla in difficoltà. 

«Grave pagina di disinformazione al Tg2 sul caso del discorso di Giorgia Meloni dal palco del partito estremista spagnolo Vox», ha scritto Anzaldi. «Il tg di Rai2 è stato ridotto a megafono della propaganda di un partito. Ha censurato il discorso-autogol della leader di Fdi, non facendolo sentire né vedere». Da qui l'appello a mezzo mondo a porre fine allo "scempio". «Che ne pensano l'Agcom, l'Ordine dei Giornalisti, il Cda Rai, la Fnsi, l'Usigrai, il Cdr? Davvero l'ad Rai Fuortes e il presidente Agcom Lasorella non intendono intervenire?», si chiede Anzaldi.

 

Al momento fortunatamente nessuno dei soggetti suddetti è intervenuto. Sono intervenuti però i parlamentari meloniani. Il responsabile dell'organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli ha notato come Anzaldi «non si sente appagato dal linciaggio mediatico della maggioranza nei confronti della Meloni»; ma «l'emergenza democratica che stiamo vivendo» prevede anche che «se non sei al governo devi essere purgato», al punto che si «chiede la censura dei servizi giornalistici».

A sua volta il deputato Fdi Federico Mollicone ha notato come «Anzaldi continui a fare la voce del padrone» ma «sono finiti i tempi in cui dettava le notizie al Tg2». E quindi ricorda come quello di Sangiuliano sia un tg «che dà voce a tutte le forze politiche, e rappresenta le ragioni del primo partito italiano, dando comunque spazio a partitini come quello di Anzaldi...».
Al di là delle schermaglie politiche, a parlare sono i fatti. Fdi non vanta neppure un esponente nel cda Rai e non ha ottenuto alcuna direzione di genere (nel recente balletto delle nomine c'è solo stato un ricollocamento di esponenti Pd). Anche tra i direttori di tg l'unico che può considerarsi in orbita meloniana è Paolo Petrecca alla guida di RaiNews, peraltro il luogo più egemonizzato dai "rossi". 

 

Per il resto, di area Fdi, solo qualche vicedirezione di genere e di tg, e nulla più. Anche l'unico programma di approfondimento riconducibile al mondo Fratelli d'Italia, cioè Anni Venti, è stato chiuso. E allora di cosa blatera Anzaldi? Si lamenta del fatto che Sangiuliano eserciti la propria libertà editoriale, e che lui e i suoi giornalisti diano diritto di replica alla Meloni (nel servizio del Tg2 contestato c'erano infatti prima le parole di Letta contro di lei)? Ah già, forse la sinistra tutta (Iv non ne è che un'emanazione) non ammette che ci siano spazi di libertà nel servizio pubblico e vuole mangiarsi tutto. Come capita nell'informazione di regime. Democratico, s'intende. 

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