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Tre Mida, "le donne più sc***me?": Reazione a catena, un caso clamoroso

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Sono durate solo una serata, le Triade. Leila, Eleonora e Beatrice, diventate martedì sera campionesse di Reazione a catena, hanno dovuto cedere il passo ad altri tre giovanissimi sfidanti, i Tre Mida

Tutti e tre studenti di fisioterapia, Marco, Davide (il più apprezzato dal pubblico femminile e maschile, a giudicare dai commenti) e Jacopo conquistano lo scettro del quiz del preserale di Rai 1 condotto da Marco Liorni e viene affibbiato loro pure il soprannome di "quote azzurre", considerando come da tempo mancassero campioni tutti di sesso maschile.  

 

 

 

I telespettatori che seguono la puntata in tempo reale su X, l'ex Twitter, notano subito un particolare: "Praticamente questi hanno due tipi di catene finali. Una per le squadre maschili e una per le squadre femminili. Forse perché pensano che le donne sono più sc***me?", commenta polemicamente una signora. "Sono ritornate le catene impossibili dei Dai e Dai!!! Benvenute quote azzurre!! Bentornato doppio pesismo! Siete sessisti!!! Ribellatevi!", "Ma solo al trio di donne le danno facili?". "Arrivano le quote azzurre e le catene per magia iniziano meno facili delle altre volte!!!!",

 

 

 

Autori, insomma, nuovamente sotto accusa anche per un altro motivo: "Oggi sarabanda di decisioni difficilmente comprensibili da parte degli autori: accettano quattroCENTO e seiCENTO per cinqueCENTO, tolgono un punto per un'infrazione a tempo scaduto e sanzionano -vendolo che è un suffisso e non la radice. E non è neppure il secondo termine di una parola composta (differenza fondamentale). Ricordo che si può addirittura usare LO STESSO suffisso nella domanda, come avviene in continuazione (-ino, -ista, -zione, -mente, ecc)".

 

 

 

E ancora: "Avere stoffa = avere talento, che è diverso da un'inclinazione. Fossi nei concorrenti rosicherei tantissimo quando fanno ste cose". "Il ritorno delle catene con più opzioni di risposta", fa notare ancora un utente. "Ho capito - conclude un altro, tranchant -, stanno antipatici agli autori".

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