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Nek, lo strano caso: la replica meglio dell'esordio

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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo 

CHI SALE (“Rai 1”) Il talent condotto dal cantante Nek sembra una riuscita metafora della gavetta ai tempi dell’era digitale caratterizzata dal volere tutto e subito. Anche se già andato in onda tra febbraio e marzo di quest’anno in prima serata su Rai 2, replicato nei giorni caldi degli Europei di Calcio ha ottenuto audience superiori rispetto alla puntata “originale”: Dalla strada al palco domenica pomeriggio su Rai 1 ha segnato 1.423.000 spettatori col 16% di share, ben più degli 1.110.000 e 6.8% di share in prima tv a marzo. Ora negli ambienti pubblicitari si cercano spiegazioni. In primis è il concetto stesso di replica a essere ormai superato in un’epoca in cui è possibile consumare tutto a ogni ora. Un programma funziona se giorno, periodo e fascia oraria intercettano il target interessato. La riproposizione del format (domenica alle 16) spiega in parte il buon risultato. Oltre al tradizionale core business della Prima Rete, composto da un pubblico over 55, una buona quota di millennial forse meno interessata agli spin off sportivi ha contribuito all’exploit. Criminalizzato nei primi anni ’90 per una canzone “antiabortista” presentata a Sanremo, Nek ha brillantemente superato la gogna mediatica con una carriera di tutto rispetto. E anche come conduttore regge il colpo pur senza contare sulla grancassa radical-chic che invece sostiene talenti politically correct.

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