Roma: fatture false per 45 mln nel commercio di motoveicoli, iva evasa per 10 mln (2)
Cronaca
(Adnkronos) - In questo modo, la pratica consentiva un duplice vantaggio: per le concessionarie che avrebbero accumulato un consistente credito Iva, magari da compensare con altre esposizioni debitorie nei confronti dell'Erario; i rivenditori finali, invece, acquistando dalle 'cartiere' a prezzi ed Iva inferiori, avrebbero goduto di condizioni di maggiore competitivita' sbaragliando la concorrenza, magari piu' rispettosa degli obblighi fiscali. Le indagini hanno preso avvio allorche', durante un riscontro, i militari si erano imbattuti in un rivenditore campano che aveva registrato un repentino incremento del giro d'affari oltre ad avere la propria sede nella stessa abitazione, senza disporre di una vera struttura operativa. Stando a quanto appurato, il meccanismo era stato prima collaudato con alcune operazioni della specie e poi, verificatone il successo, si era progressivamente allargato su piu' larga scala rendendo il giro d'affari e, conseguentemente, l'evasione fiscale da capogiro. Ovviamente non tutti i rivenditori avevano il 'privilegio' di essere coinvolti nel sistema fraudolento e nel lucroso giro d'affari ad esso legato. Successivamente, attraverso l'esame accurato dei flussi finanziari sottostanti le operazioni commerciali poste in essere e grazie alle perquisizioni disposte dall'Autorita' Giudiziaria, e' stato ricostruito il mosaico dell'imponente frode fiscale, che ha visto coinvolti complessivamente diciotto soggetti economici, sia ditte individuali che societa', operanti nella Capitale ed in vari Comuni della provincia di Napoli. Lo sviluppo delle indagini e' stato agevolato dalla collaborazione delle case madri che hanno fornito agli investigatori elementi utili sulle pratiche commerciali e sulle specifiche tecniche dei mezzi concorrendo ad eliminare alla radice una situazione distorsiva del mercato a scapito degli altri operatori regolari.