Ignazio Marino in ferie tra i Caraibi e New York
Un affare di Stato. Ecco cosa sono diventate le vacanze del sindaco di Roma, Ignazio Marino. Il numero uno del Campidoglio è ufficialmente in ferie dal 15 agosto. Prima tappa: il mare dei Caraibi. Bahamas, per la precisione, dove Marino si è dedicato alla sua grande passione: le immersioni subacquee. La sfortuna ha voluto che durante il periodo di riposo, nella Capitale è esploso il caso del funerale del boss Vittorio Casamonica. E dalle opposizioni, nonché dai democratici di osservanza renziana, è partito il fuoco di fila sull' assenza del sindaco. Colpevole,mentre Roma era alle prese con il rimpallo delle responsabilità tra prefetto, questore e Forze dell' ordine, di esplorare i fondali dell' oceano Atlantico. Senza avere alcuna intenzione di anticipare il rientro. Neanche in considerazione del fatto che domani il consiglio dei ministri si pronuncerà sul possibile commissariamento di Roma Capitale. Niente da fare: Marino resta in vacanza. «Il suo rientro è previsto nel fine settimana», fanno sapere dal Campidoglio. Impossibile ottenere maggiori informazioni sull' agenda del sindaco: «È in compagnia della famiglia e tornerà domenica». Bocche cucite anche sull' itinerario di viaggio: «Adesso si trova negli Stati Uniti. E comunque dove trascorre le vacanze sono affari suoi». In realtà, qualcosa è trapelato: Marino, prima di rientrare nella Capitale, sta facendo tappa a New York, dove è probabile che abbia un incontro con il suo omologo della Grande mela, il sindaco ultra liberal Bill De Blasio. Qualcuno ipotizza che l' inquilino del Campidoglio, prima di immergersi nel mare dei Caraibi, abbia fatto tappa in Texas. Oltretutto, denuncia il consigliere di opposizione Alessandro Onorato, lista Marchini, «prima di Ferragosto Marino è stato anche una settimana in Turchia». «Il sindaco è ormai un caso umano. Sarebbe comico se la situazione di degrado e confusione non fosse tragica», attacca Onorato, che con il sindaco, sulle ferie e non solo, ha da tempo ingaggiato un duello. «Marino continua la vacanza ai Caraibi mentre Roma muore tra rifiuti, buche e degrado. Che gli frega a Ignazio, tanto mica è lui il sindaco», è uno dei tweet di ieri. Un' assenza, quella di Marino, rappresentazione dello stallo in cui si trova l' amministrazione capitolina. Della ripresa dei lavori dell'Aula Giulio Cesare, infatti, non c'è traccia. «Ormai stiamo stanno scaldando la poltrona. I consiglieri di maggioranza aspettano solo un segnale per sfiduciare il sindaco; quelli di opposizione sono disperati perché sanno che molti di loro non saranno ricandidati», confessa un consigliere comunale. Sul colle del governo capitolino, quando si tocca l' argomento delle ferie del sindaco, c' è imbarazzo. Si vocifera che Marino, proprio per evitare l' assalto dei media sul suo tour vacanziero, abbia messo al corrente della sua personale agenda estiva solo quelli che sono considerati i suoi ultimi, irriducibili fedelissimi: l' assessore al patrimonio, politiche Ue, comunicazione e pari opportunità, Alessandra Cattoi; e il suo braccio destro Roberto Tricarico. Una cautela che non ha impedito a Marino di essere travolto dall' ennesima polemica scoppiata in sua assenza. Prima dell' affaire Casamonica, infatti, il sindaco si è fatto trovare assente la notte dell' ultimo Capodanno, quando i vigili urbani si sono messi in massa in malattia (Marino era a Boston mentre minacciava licenziamenti mai avvenuti); ai tempi della rivolta nella periferia di Tor Sapienza contro gli immigrati (12 novembre 2014, il sindaco era a Londra a parlare di car sharing); nei giorni dell' auto pirata che a Primavalle aveva ucciso una donna e travolto sette persone (26 maggio 2015, il numero uno del Campidoglio era a Philadephia a ritirare una laurea honoris causa). di Tommaso Montrsano