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Ciclismo, Vincenzo Nibali espulso dalla Vuelta si sfoga sui social

Federica Scano
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Il ciclista Vincenzo Nibali è stato espulso dalla corsa spagnola dopo la seconda tappa della Vuelta. Il corridore siciliano si è fatto trainare dall'auto ammiraglia per 200 metri, dopo aver accumulato molto ritardo rispetto al gruppo a causa di una maxi caduta. Il presidente Bruno Valcic ha comunicato in serata l'esclusione dalla competizione ciclistica sanzionando Nibali per l'azione scorretta. "Chiedo scusa..." - Finisce così l'avventura spagnola per il campione italiano che si è sfogato su Facebook: "Per quello che è successo oggi chiedo scusa pubblicamente a tutti quelli che si sono indignati o vergognati per me (...) Il ciclismo è passione, amore, giornate lontano dalla famiglia con allenamenti estenuanti, troppi sacrifici che iniziano già all'età di 16 anni circa! Quello che è successo oggi alla Vuelta succede in ogni gara: ciò non deve dimostrare che non è sbagliato e devo restare impunito! La giusta punizione da scontare la dettano i giudici". Una caduta che è costata cara - Vincenzo ha anche provato a spiegare il suo stato d'animo: " Vado avanti per far vedere che non mi sono fatto niente, fino a quello sbaglio che mi costa caro una trainata di 150 metri per cui molti sono pronti a gettare del fango (...) Nel ciclismo la corsa è corsa, nessuno ti aspetta! Nel ciclismo episodi come questi ce ne sono molti, a maggior ragione dopo una caduta! Alla fine tutto avrei pensato: una multa salata da pagare e una penalizzazione come si usa fare per restare fuori classifica! Avrei accettato anche una penalità di dieci minuti! Dopo tutto IO non sarò il primo né l'ultimo di questa vicenda".

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