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Dai un calcio al tumore!

I campioni della serie A di calcio scendono in campo al fianco degli oncologi

Maria Rita Montebelli
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La prevenzione? Roba da giovani! Anzi da giovanissimi. Da questa convinzione nasce “Non fare autogol!” una campagna di prevenzione contro i tumori, ideata dall'AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) con il supporto della BMS, e dedicata ai giovani delle scuole medie superiori in tutta Italia. La prevenzione insegnata sui banchi di scuola insomma. Dagli oncologi dell'AIOM, con degli assistenti speciali però. Giorgio Chiellini (Juventus), Esteban Cambiasso (Inter), Antonio Candreva (Lazio) e Antonio Nocerino  (Milan) sono alcuni dei 20 campioni della serie A coinvolti in questo progetto itinerante che toccherà venti istituti scolastici in tutta Italia. “Il 40% dei tumori – ricorda il professor Stefano Cascinu, Presidente AIOM – potrebbe essere prevenuto adottando uno stile di vita sano. Per questo è così importante parlare ai giovanissimi e spiegare loro le regole del vivere sano, che poi si porteranno dietro per tutta la vita”. “Fumo, alcol, vita sedentaria, cattiva alimentazione, l'eccesso di sole o di ‘lampada' rappresentano un cocktail micidiale – afferma Carmelo Iacono, presidente della Fondazione AIOM – I nostri giovani sono una generazione ‘a rischio', per questo abbiamo pensato ad un progetto di prevenzione precoce, ‘giovane' appunto. Sono le abitudini del ‘branco' a rovinare i giovani: dalla sigaretta, alla droga, al binge drinking del sabato sera, agli eccessi in generale. Dobbiamo fare  in modo che i giovani tornino ad essere protagonisti e dunque padroni della loro salute”. “Questo è un progetto che piace ai giovani – afferma Davide Piras, amministratore delegato della Bristol-Myers Squibb – ma che ha riscosso un enorme successo anche tra gli insegnanti. Prova ne è che su 8.000 istituti di scuola media superiore italiani, ben mille hanno fanno domanda per essere inseriti nel progetto. E' un'iniziativa di alto profilo che conferma la responsabilità sociale della nostra azienda”. Media partner del progetto “Non fare autogol” è RAI Sport, che trasmetterà in diretta le ‘lezioni' dei medici affiancati dai grandi campioni di calcio. “Tanti anni fa – ricorda Eugenio De Paoli, Direttore di RaiSport – ho scoperto di avere un tumore. Sono entrato in un tunnel in cui non vedevo la luce. Lo sport mi ha aiutato a superare questa prova difficile. Mi trovavo a terra, stremato dalla chemioterapia, quando un amico mi propose di partecipare alla maratona di Roma. Mi sembrava una pazzia, una cosa irrealizzabile ma, spinto dal mio amico, ho cominciato ad allenarmi. E alla fine, la maratona l'ho fatta davvero, con un tempo imbarazzante d'accordo, ma riuscendo a tagliare il traguardo. A quel punto ho pensato che se ce l'avevo fatta a portare a termine un'impresa del genere, allora potevo farcela anche a vincere l'altra battaglia, quella contro il tumore”. "Non fare autogol” nasce dalla constatazione che i giovani italiani sono assolutamente preda dei 7 vizi capitali: fumo, alcol, sedentarietà, alimentazione sbilanciata, eccessiva esposizione al sole e alle lampade solari, sesso non protetto e doping. Un diciottenne italiano su 7 si ubriaca nei week end, a fumare regolarmente sono un milione e centomila giovani tra i 15 e i 24 anni  (e tra questi uno su 4 fuma più di un pacchetto di sigarette al giorno); 6 su 10 trascorrono, tra casa e scuola, 11 ore su una sedia o una poltrona. Per non parlare del peso! Lì deteniamo il (triste) record europeo con il 36% di giovani in sovrappeso e il 15% francamente obeso. La campagna "Non fare autogol” ha ricevuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), della FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) e della FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana). E la suo successo è già arrivato oltre oceano: la Società Americana di Oncologia (ASCO) sta già pensando ad una versione ‘stelle-e-strisce'  di questo progetto. (ELISA MATTEI)

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