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Diabete. Un nuovo trattamentocon pluri-dosaggi personalizzati

Maria Rita Montebelli
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Finalmente disponibili anche in Italia per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 alogliptin e le terapie in combinazione a dosaggio fisso alogliptin e metformina e alogliptin e pioglitazone. Una buona notizia soprattutto per quel 60% - 80% di persone affette da diabete che muoiono a causa di malattie cardiovascolari, da due a quattro volte più frequenti nelle persone con diabete, rispetto a quelle senza diabete di pari età e sesso. E poi sono soprattutto le complicanze più gravi - infarto, ictus, scompenso cardiaco e morte improvvisa - a colpire più spesso chi ha il diabete. Sul tema della sicurezza cardiovascolare di alogliptin Stefano Genovese, Diabetologo presso l'IRCCS Multimedica di Sesto San Giovanni, precisa: “Alogliptin è il primo e unico farmaco della classe dei DPP-4 inibitori ad aver dimostrato evidenze di sicurezza cardiovascolare in pazienti con diabete di tipo 2 con recente sindrome coronarica acuta, come dimostrato dallo studio EXAMINE condotto su 5.380 pazienti, che ha valutato la sicurezza cardiovascolare in pazienti ad alto rischio di sviluppare eventi cardiovascolari, causa principale di morbilità e mortalità nella popolazione con diabete di tipo 2. Alogliptin, sul mercato giapponese dal 2010, ha alle spalle molti dati clinici e post-marketing che rafforzano il profilo terapeutico di questo farmaco innovativo”. Si tratta di una terapia orale per il trattamento degli adulti con diabete 2 di età pari o superiore a 18 anni per migliorare il controllo glicemico in combinazione ad altri medicinali ipoglicemizzanti, inclusa insulina, quando questi, unitamente a dieta ed esercizio fisico, non forniscono un adeguato controllo glicemico. A questo proposito Stefano Del Prato, Professore di Endocrinologia, Università di Pisa, sottolinea: “I risultati degli studi hanno dimostrato che alogliptin in co-somministrazione a pioglitazone o metformina ha prodotto miglioramenti significativi nel controllo glicemico in confronto a pioglitazone o metformina HCl da soli. Come evidenziato dallo studio ENDURE, il trattamento con alogliptin produce riduzioni di HbA1c prolungate fino a due anni in confronto a sulfanilurea (SU) con una quantità notevolmente inferiore di episodi di ipoglicemia e nessun impatto negativo sul peso corporeo”. I pazienti. “La diagnosi del diabete di tipo 2 ha un forte impatto emotivo sui pazienti e i loro familiari perché  comporta il   cambiamento dello stile di vita, a volte troppo sedentario e l'adesione ad una dieta alimentare varia, ma calibrata per ciò che concerne la quantità degli alimenti da assumere. A volte  le difficoltà  che la persona incontra in questo percorso possono portare a un senso di fallimento, di colpa e frustrazione – commenta Egidio Archero, presidente dell'Associazione Italiana Diabetici (FAND) – Oggi vi è la possibilità di individuare anche  a livello terapeutico  il trattamento più adatto  per una gestione efficace della malattia ed evitare le complicanze a lungo termine. L'introduzione di terapie multiple permette di personalizzare il trattamento e di rispondere meglio ai bisogni individuali della persona con diabete tipo 2”. “Da più di 20 anni Takeda è attivamente impegnata in diabetologia - afferma Michele Blasco, Medical & Regulatory Director, Takeda Italia, attraverso la collaborazione con la comunità scientifica, continui investimenti in ricerca e sviluppo e con l'obiettivo di portare il paziente diabetico al centro del sistema: questo rappresenta la nostra missione nel migliorare la salute e cercare di soddisfare i bisogni individuali di questa popolazione di pazienti purtroppo sempre in aumento”. (EUGENIA SERMONTI)  

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