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"Per sconfiggere il tumore ovaricoricerca, innovazione, informazione"

Maria Rita Montebelli
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Perché Roche ha voluto sostenere questa campagna d'informazione? Roche sostiene la campagna “Scatti d'energia - Insieme contro il tumore ovarico”, promossa da ACTO onlus - Alleanza contro il Tumore Ovarico, nella convinzione che questa iniziativa, realizzata attraverso la partecipazione di personaggi famosi e il coinvolgimento dei cittadini, possa contribuire a migliorare l'informazione sul tumore ovarico e a rendere la lotta contro questa malattia una priorità condivisa da tutti. Come si sviluppa la collaborazione tra aziende e associazioni nelle quali sono direttamente coinvolti i pazienti? Noi crediamo che come azienda leader in oncologia abbiamo l'obbligo e il dovere di collaborare con le associazioni pazienti e le società scientifiche, alla corretta informazione su queste patologie. Solo così possiamo veramente dire che stiamo facendo tutto il possibile per eliminare questi “big killer”. La corretta informazione, porta da una parte a una corretta prevenzione, l'arma al momento più efficace che conosciamo per sconfiggere molte forme tumorali, e dall'altra a una diagnosi sempre più precoce. Quanto è importante per un'azienda come Roche investire in ricerca? A livello mondiale, Roche è la più grande azienda biotech ed è leader nei trattamenti oncologici e questo non può prescindere dall'avere un forte orientamento alla ricerca e sviluppo. Questo è dimostrato dal fatto che solo nel 2013, con circa 6,5 miliardi di euro investiti, Roche, secondo la classifica stilata dall'Unione Europea “The 2013 EU Industrial R&D Investment Scoreboard” che va ad analizzare gli investimenti in R&D da parte delle aziende di ogni settore, è risultata prima tra le aziende farmaceutiche e sesta a livello globale. Solo in Italia, nel 2013, gli investimenti totali di Roche sono stati di circa 30 milioni di euro per un totale di oltre 12.500 pazienti trattati negli studi clinici. Nel 2013, solo in ambito oncologico, sono stati ben 145 gli studi clinici avviati da Roche con più di 9.000 pazienti che hanno potuto beneficiare di trattamenti altamente innovativi, altrimenti non disponibili. Come si è sviluppato negli anni l'impegno di Roche sul fronte della ricerca nei tumori ginecologici? Roche è da anni che sta lavorando sui tumori ginecologici alla ricerca di terapie sempre più efficaci. Per quanto riguarda i farmaci antiangiogenetici come bevacizumab, la prima pietra miliare nelcarcinoma ovarico è arrivata dopo più di 15 anni di assenza di una valida alternativa terapeutica e ha dimostrato un beneficio in termini di sopravvivenza anche per il carcinoma del collo dell'utero. È, infatti, dello scorso agosto l'approvazione della FDA per questa indicazione ed è prevista per il primo semestre del 2015 anche quella dell'EMA. Altro fronte della ricerca Roche, sempre nel tumore dell'ovaio, riguarda la medicina personalizzata con i farmaci target anti HER2 come pertuzumab studiato attualmente nelle pazienti con malattia platino resistente che presentino particolari caratteristiche molecolari. Infine, un ulteriore approccio terapeutico per i tumori ginecologici riguarda l'immunoterapia in cui il programma R&D di Roche la sta studiando su più di 20 forme di tumore differenti, tra cui, ancora una volta, per il carcinoma della cervice. Siamo ancora in una fase precoce ma gli studi di fase I, attualmente in corso, stanno fornendo importanti indicazioni che ci possono far pensare ad uno sviluppo successivo. (STEFANO SERMONTI)

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