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78° congresso SIC a Romacon oltre 2 mila partecipanti

Prevenzione a 360°, cuore delle donne, 40° anniversario dell'angioplastica tra i temi al centro del più importante evento nazionale di aggiornamento scientifico in ambito cardiovascolare

Maria Rita Montebelli
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Quattro giorni di lavori congressuali per oltre 2.200 partecipanti, più di 100 simposi, corsi di aggiornamento, centinaia di relazioni e letture magistrali. Questi i numeri del 78° Congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia in corso a Roma e che proseguirà fino al prossimo 18 dicembre. “La cardiologia è la disciplina che ha avuto il più importante sviluppo negli ultimi 50 anni, contribuendo per oltre il 70 per cento al guadagno in aspettativa di vita che è stato di circa 7 anni negli ultimi 30 anni. Questi progressi hanno riguardato la diagnostica, la terapia farmacologica, la terapia interventistica coronarica e strutturale. Inoltre si sono definiti alcuni meccanismi patogenetici delle principali cardiopatie” spiega Giuseppe Mercuro, presidente Sic. Tante le novità interessanti di questi intensi quattro giorni dedicati al cuore. La cardiologia italiana dimostra di essere in buona salute e uno dei settori della medicina a maggiore evoluzione. Tema caldo in agenda è quello dei giovani, su cui la Sic lancia l'allarme: il 10 per cento dei ragazzi con meno di 18 anni è iperteso. “Come per ogni malattia cronica, è verosimile che l'ipertensione arteriosa sviluppi le sue premesse fisiopatologiche anni o decenni prima di manifestare segni e sintomi clinicamente inequivocabili. Una ‘impronta pressoria' consistente nel riscontro di valori tensivi ai limiti superiori della norma per l'età, insieme a un'accresciuta massa corporea - che si renderebbe manifesta sin dalla prima età. Questa condizione fenotipica presupporrebbe una continuità nel tempo di valori pressori elevati o francamente ipertesi e una loro persistenza nell'età adulta, ed oltre – continua Mercuro – L'intervento terapeutico deve essere volto alla correzione dei fattori di rischio modificabili, attraverso la riduzione del peso corporeo, la dieta povera di sale e l'esercizio fisico aerobico. La terapia farmacologica deve, viceversa, essere riservata ai casi più severi e refrattari a qualunque altra misura di carattere generale sullo stile di vita”. Tra i temi del congresso spiccano le nuove opportunità di prevenzione delle malattie cardiovascolari ischemiche. “Nel 2017 sono stati conclusi importanti e innovativi studi di prevenzione cardiovascolare, prevalentemente rivolti a ridurre il rischio di eventi cardiaci ischemici nei pazienti che ne hanno già subiti nella loro storia clinica - dichiara Pasquale Perrone Filardi, presidente Finsic – Le evidenze riportate in studi recenti, presentati e discussi al congresso dai principali opinion leader nazionali e internazionali, sono destinate a cambiare nella pratica clinica la gestione terapeutica dei nostri pazienti, riducendo il rischio di morte, ictus ed infarto”. Quest'anno, inoltre, ricorre il 40° anniversario dell'angioplastica. “L'introduzione della angioplastica coronarica nel 1977 ad opera di Andreas Gruntzig è stata una rivoluzione culturale e una pietra miliare nel trattamento della patologia coronarica aterosclerotica che è il substrato anatomopatologico che sottende tutte le manifestazioni cliniche della malattia coronarica, come angina, infarto, morte improvvisa coronarica – spiega Francesco Romeo past president Sic – In questi 40 anni questa tecnica si è evoluta dalla semplice angioplastica con palloncino, all'introduzione degli stent con ulteriori successive generazioni che oggi ci permettono di affrontare qualsiasi problema tecnico”. Il numero delle angioplastiche in Italia è arrivato a oltre 150 mila su un totale di circa 300.000 coronarografie. Il numero delle angioplastiche primarie, cioè per il trattamento dell'infarto acuto ha superato i 35 mila. Una particolare attenzione è posta al cuore delle donne. Le malattie cardiovascolari sono il killer numero 1 delle donne ma la maggior parte di loro non ne è consapevole e spesso sottovaluta il rischio. L'infarto infatti è la prima causa di morte nella donna sopra ai 65 anni e, se negli ultimi 30 anni si registra un'importante diminuzione della mortalità per malattie cardiovascolari nell'uomo, non altrettanto nella donna. “C'è una sostanziale sottovalutazione dei rischi che corre la donna, questo per diversi motivi – spiega Mercuro – Il dolore toracico o il disagio toracico è riconosciuto come il sintomo caratteristico della malattia coronarica ma le donne hanno meno probabilità di riportare dolore o disagio al torace rispetto agli uomini. Al momento della presentazione con sintomi di cardiopatia, d'altra parte, le donne tendono ad avere 10 anni in più rispetto agli uomini e di solito hanno 20 anni in più al momento del primo evento cardiaco. Le donne, infine, sono spesso meno curate per diabete, dislipidemie, ipertensione, obesità, di conseguenza gli obiettivi terapeutici sono molto meno raggiunti. Ecco perché in presenza di sintomi che suggeriscono una malattia coronarica dovrebbero essere sottoposte a una valutazione completa del rischio e ad una stima della probabilità di malattia coronarica”. A questo proposito la SIC è impegnata in un'intensa campagna di informazione. “Sono state presentate durante il congresso le nuove 'Linee-Guida' per il trattamento della stenosi aortica. La novità di quest'anno – spiega Ciro Indolfi, presidente eletto della Società Italiana di Cardiologia – è rappresentata dalla possibilità di evitare un intervento chirurgico. Oggi è infatti possibile impiantare una valvola di maiale completamente per via percutanea introducendo il catetere da un'arteria della gamba. Le linee guida della Società Italiana di Cardiologia oggi consigliano anche per i pazienti a rischio intermedio una TAVI, cioè l'impianto percutaneo della valvola aortica”. “L'intenso confronto con i numerosi partecipanti stranieri e il grande spazio dedicato ai giovani sottolineano la vocazione internazionale della cardiologia italiana, spinta a un continuo miglioramento - sottolinea Paolo Camici, presidente della Commissione per il congresso – Abbiamo fatto tutto il possibile per favorire i giovani che sono il nostro domani e per questo abbiamo una serie di iniziative a loro dedicate tra cui una tavola rotonda sulla prevenzione cardiovascolare nei giovani”. Il congresso prevede inoltre simposi congiunti con le associazioni nazionali Anmco, Arca, Ance e SICsport, letture congiunte con i cardiochirurghi pediatrici della European Heart for Children (EHC), una giornata di lavori per gli Infermieri e i tecnici di cardiologia e tavoli di lavoro con altre società scientifiche, tra cui la Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM), la Società Italiana di Cure Palliative (SICP), Gruppo Italiano di Cardiologia Preventiva e Riabilitativa (GICR) Accademia Italiana di Endodonzia (AIE) sono gli ingredienti che la Sic mette in campo al 78° Congresso per affrontare le sfide del nuovo anno con rinnovato entusiasmo e consapevolezza scientifica. (EUGENIA SERMONTI)

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