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"Più formazione e comunicazionesulle 4 vaccinazioni raccomandate"

Concreti risultati di copertura per i vaccini obbligatori, ma i 14 casi di infezione da meningite meningococcica, di cui 7 mortali, da inizio anno impongono un immediato piano d'azione per i 4 raccomandati

Maria Rita Montebelli
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Individuare i migliori percorsi gestionali, per definire le contromisure a livello locale e valutare campagne vaccinali mirate a tutelare la salute pubblica. Questo l'obiettivo del workshop 'Primo bilancio della copertura vaccinale in regione Campania: i risultati ottenuti grazie al decreto di recepimento del PNPV e misure in itinere per fronteggiare i recenti casi di meningite', organizzato da MA Provider, con l'Ente Regione, grazie al contributo non condizionato di GlaxoSmithKline e che ha visto confrontarsi clinici, pazienti e rappresentanti delle istituzioni locali. “La Campania ha dato seguito alle misure inserite nel Piano Nazionale Prevenzioni Vaccini, per raggiungere gli obiettivi previsti per le 10 vaccinazioni obbligatorie, ottenendo concreti risultati di copertura - ha detto Enrico Coscioni, consigliere del presidente della Regione Campania per temi attinenti alla sanità - ma la Regione, a seguito dei recenti casi di infezione da meningococco, una delle patologie più invasive e invalidanti che mette a rischio la vita, ha il dovere di porsi l'obiettivo di concentrare l'azione sull'effettiva implementazione dei 4 vaccini raccomandati, valutando la migliore profilassi. Ed è per questo che sulla scorta delle evidenze emerse oggi e condivise con i relatori presenti, sarà redatto in tempi brevi un documento programmatico ufficiale, elaborato con il supporto e la supervisione dell'Ente Regione, per migliorare la formazione dei medici e la comunicazione alla popolazione sulla prevenzione attraverso le 4 vaccinazioni raccomandate”. E' poi intervenuto Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, sottolineando come “il miglioramento delle coperture vaccinali sia risultato significativo nel 2017 anche grazie al grande impegno dei servizi territoriali deputati all'erogazione delle vaccinazioni, che hanno avuto la capacità di riorganizzarsi in pochissimo tempo per rispondere ad una domanda di vaccinazione considerevolmente aumentata per ottemperare al nuovo obbligo vaccinale. È necessario proseguire l'impegno, in termini di miglioramento dell'offerta e dell'accesso ai servizi, ma anche della capacità di rispondere alle istanze dei cittadini per dissolvere i dubbi sulla efficacia e sicurezza dei vaccini e sull'utilità ed opportunità delle vaccinazioni, anche nei confronti di malattie solo apparentemente scomparse, per garantire coperture vaccinali ancora più efficaci. Nel caso dei vaccini raccomandati, ad esempio, senza creare allarmismi sulla meningite, è necessario che la Campania ponga in essere opportuni protocolli vaccinali, definendo accordi con la pediatria per raggiungere coperture necessarie a tutela della salute”. Il 'Comitato Nazionale contro la Meningite' è la prima e unica associazione in Italia impegnata nella lotta alla meningite e nella promozione della libera e consapevole scelta vaccinale. Fondato nel 2011, è composto da genitori che hanno perso i propri bambini a causa della meningite, da familiari di persone colpite dalla malattia e da alcuni sopravvissuti. “La missione del Comitato è quella di sensibilizzare le istituzioni, la comunità scientifica, i media e la popolazione sulla possibilità di prevenire questa terribile malattia che, in pochissime ore, può invadere il corpo, arrivare agli organi, al cervello e portarsi via una vita - ha affermato Amelia Vitiello, presidente del Comitato Nazionale contro la Meningite - Non possiamo più sperare solo nel miracolo, salvarsi dalla meningite è possibile solo attraverso la vaccinazione: ed è per questo che chiediamo alle istituzioni nazionali e ai decisori locali di accelerare l'adozione del Piano Nazionale Vaccini, che è lo strumento più importante per garantire ai genitori il corretto e tempestivo accesso alla vaccinazione. Esiste infatti ancora oggi una profonda disparità di accesso a questi vaccini a seconda delle diverse regioni. Noi riceviamo spesso domande di genitori che non ricevono le giuste informazioni e non sanno come fare per proteggere i loro figlioli”. (FABRIZIA MASELLI)

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