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Tumore del colon retto:"i giovani sono a rischio"

Una neoplasia che colpisce tendenzialmente gli over 50 registra un aumento anche in altre fasce d'età. La Società italiana di gastroenterologia (Sige) invita ad agire sui fattori si rischio: obesità e alimentazione sbagliata

Maria Rita Montebelli
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Il tumore del colon compare generalmente dopo i 50 anni, eppure negli ultimi 10 anni si è registrato un aumento dell'incidenza nelle fasce d'età più giovani. Le cause? Probabilmente alimentazione sbagliata e obesità. A lanciare l'allarme i risultati dello studio pubblicato su Jama oncology che è andato a ricercare, appunto, la presenza di un'eventuale associazione tra obesità nelle donne giovani adulte e tumore del colon retto. Lo studio, il ‘Nurse health study', ha seguito 85.252 infermiere, di età compresa tra i 25 e i 42 anni, per un periodo temporale compreso tra il 1989 e il 2011. Al momento dell'arruolamento non erano presenti neoplasie, né malattie infiammatorie intestinali. Durante tutto il periodo di follow-up, ogni due anni venivano registrati i dati antropometrici delle donne - in particolare peso e indice di massa corporea - e si acquisivano informazioni in merito al loro stile di vita. Al termine dello studio, il rischio di tumore del colon è risultato del 37 per cento maggiore tra le donne in sovrappeso e del 93 per cento maggiore tra le donne obese, rispetto alle normopeso. “Questo studio conferma che l'obesità si associa ad un aumentato rischio di sviluppare un tumore del colon retto in una popolazione di donne giovani adulte – spiega la professoressa Patrizia Burra, dipartimento di scienze chirurgiche e gastroenterologiche policlinico di Padova e membro del consiglio direttivo della Società italiana di gastroenterologia (Sige) – non sono disponibili al momento dati sulla popolazione maschile e possono essere fatte solo ipotesi sui meccanismi biologici alla base di questo aumento di rischio”. Sono anche altri i fattori che potrebbero spiegare questa maggior incidenza del tumore del colon tra i giovani. Potrebbe infatti dipendere dal fatto che non sono sottoposti a programmi di screening, da fattori ambientali o genetici, ma anche la dieta ha un ruolo importante: secondo diversi studi quella a base di carne si associava ad un aumentato rischio di tumore del colon, mentre quella ricca di frutta, verdura e pesce risultava protettiva. Altri studi ancora hanno dimostrato che una dieta ricca di grassi e proteine animali e povera di fibre si associa ad un aumento dei tumori intestinali; viceversa, una dieta ricca di fibre – provenienti da frutta e vegetali - avrebbe un ruolo protettivo. “Attenti all'alimentazione – sottolinea la professoressa Filomena Morisco di gastroenterologia ed epatologia dell'università di Napoli Federico II e membro del consiglio direttivo Sige – il rischio di tumore aumenta con le diete pro-infiammatorie, in particolare con il consumo di carni rosse e conservate (salumi), non solo bovine, ma anche suine e ovine”. (MATILDE SCUDERI)

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