Consulcesi: "riforma del numero chiuso o resteremo senza medici"
Aggressioni, denunce e fughe all'estero. secondo Massimo Tortorella "c'è ancora troppa incertezza sul destino degli studenti. Ci saranno più posti a disposizione? Si passerà a un sistema alla francese? Servono risposte certe subito
Medici aggrediti, vittime di denunce infondate, sempre più anziani o in fuga all'estero: è questa l'impietosa fotografia di un mestiere 'a rischio di estinzione' offerta da Consulcesi, network legale in ambito sanitario. «Abbiamo raccolto le grida d'aiuto di migliaia di camici bianchi, prima attraverso il 'Telefono Rosso', un vero e proprio pronto soccorso per la violenza in corsia – spiega Massimo Tortorella, presidente Consulcesi – poi con la nostra petizione (http://chng.it/XQVWn7WX66 ) per creare il 'Tribunale della Salute', un luogo di confronto e non di contrapposizione per dire finalmente basta all'odio tra medici e pazienti». Il mancato ricambio generazionale rappresenta sicuramente una delle maggiori criticità perché, tra carenze di organico e turni massacranti, i camici bianchi sono costretti a lavorare in condizioni estreme. Eppure, a pochi mesi di distanza dal caos sul tema del numero chiuso per l'accesso alle facoltà di medicina, tra annunci del Governo, dietrofront e distinguo, migliaia di aspiranti medici sono ancora in attesa di sapere cosa ne sarà del temuto test. «Bene le audizioni in Parlamento per trovare una sintesi tra le diverse proposte di legge presentate per il superamento del numero chiuso - commenta Massimo Tortorella - ma c'è ancora troppa incertezza sul destino degli studenti. Ci saranno più posti a disposizione? Si passerà a un sistema alla francese? Servono risposte certe subito, lo scorso anno più di 67 mila studenti hanno tentato la ‘lotteria' dei quiz». «I numeri parlano chiaro – continua Tortorella – andando avanti così resteremo senza medici: nell'arco di 10 anni oltre 10 mila medici hanno lasciato il nostro Paese, nel 2025 rischiano di mancare in Italia circa 16.500 medici specialisti e nei prossimi 5 anni andranno in pensione più di 14 mila medici di famiglia. Considerando che, secondo dati Eurostat, i nostri medici sono i più anziani d'Europa (il 54 per cento ha dai 55 anni in su), è necessario procedere con una decisa inversione di rotta nell'accesso alla professione, dal numero chiuso fino alla formazione specialistica». (FABRIZIA MASELLI)