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Avere cura della salute oralepreviene (e migliora) il diabete

Tra le infezioni del cavo orale e il diabete esiste un rapporto bidirezionale, per questo motivo è importante un approccio multidisciplinare. È questo l'appello lanciato durante il VI Congresso dell'Istituto Stomatologico Toscano

Maria Rita Montebelli
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Circa l'80 per cento della popolazione adulta mondiale al di sopra dei 30 anni di età è affetta da forme di gengivite più o meno diffuse: tradotto in cifre significa che sono circa 750 milioni le persone sofferenti di una patologia gengivale. Sono dati che non si devono prendere sottogamba: un'igiene orale trascurata ha conseguenze ben più gravi di quanto non si possa pensare. “Oggi il rischio di sviluppare diabete è superiore quasi del 30 per cento per chi soffre di problemi parodontali, mentre una buona salute orale nelle persone diabetiche può contribuire a ridurre i livelli glicemici", afferma il professor Ugo Covani, direttore dell'Istituto stomatologico toscano, Centro di odontoiatria della Casa di cura San Camillo di Forte dei Marmi. E proprio il rapporto – a volte addirittura ignorato – tra salute del cavo orale e diabete è stata al centro del VI congresso dell'Istituto stomatologico toscano - che si appena concluso a Viareggio (Lucca) - non a caso intitolato ‘L'odontoiatria nel paziente diabetico. Dalle correlazioni fra infezioni orali e diabete alle problematiche del trattamento nelle varie discipline odontoiatriche'. Il diabete. Il tema del diabete, con tutte le sue correlazioni con le patologie odontoiatriche, rappresenta una delle più comuni malattie croniche ed è caratterizzata da una crescita inarrestabile in tutto il mondo, conseguente ai mutati stili di vita. In Italia i casi noti di diabete erano circa 1,5 milioni nel 1985, ma sono più che raddoppiati in 30 anni. In soli 10 anni poi si è passati da una prevalenza del 5,1 per cento (2007) all'attuale 6,4 per cento. A questi numeri bisogna aggiungere il ‘sommerso', che stime affidabili collocano al 20 per cento dei casi: in pratica un caso di diabete su 5 sarebbe non diagnosticato e non riconosciuto. Ciò significherebbe una prevalenza di questa condizione nel nostro Paese all'8 per cento circa. Il che, tradotto in cifre, equivale ad una popolazione di 4 milioni di persone con diabete in Italia ai quali si deve aggiungere 1 milione di diabetici che ignorano la loro condizione. Conseguenze sul cavo orale. La presenza di una malattia diabetica presenta implicazioni che investono tutte le terapie odontoiatriche e in modo particolare le infezioni del cavo orale. “Il diabete è una malattia che negli ultimi trent'anni dal punto di vista epidemiologico ha avuto una crescita esponenziale - prosegue Covoni - Da sempre il paziente diabetico ha rappresentato un problema per i dentisti per il rapporto bidirezionale che esiste con le infezioni del cavo orale: da una parte, il diabete favorisce le infezioni, visto che la maggior parte delle patologie odontoiatriche sono infettive; dall'altra, le patologie infettive del cavo orale nel paziente diabetico creano scompenso al metabolismo, ossia rendono più difficile l'equilibrio della glicemia. Per questo è necessario definire e razionalizzare l'approccio da parte di tutti gli operatori dello studio odontoiatrico”. In ragione di queste considerazioni, gli odontoiatri devono conoscere il diabete e tutte le precauzioni che il paziente richiede in corso di trattamento odontoiatrico. Le manifestazioni orali della malattia diabetica comportano inoltre un importante ruolo dell'odontoiatra nella diagnosi precoce e nella motivazione del paziente diabetico e da questo nasce l'importanza di un costruttivo rapporto fra odontoiatra e diabetologo. Obiettivo ‘Multidisciplinarietà'. Numerose ricerche scientifiche mostrano che il corretto trattamento della parodontopatia non ha benefici diretti solo sul cavo orale, ma induce un migliore controllo della patologia a livello sistemico, riducendo ad esempio il rischio di complicanze cardiovascolari. Diventa pertanto fondamentale l'impegno di tutti al fine di creare una vera rete di sentinelle che possano intercettare la patologia. Una mission che vede gli odontoiatri coinvolti in prima persona: per questo la sfida che si pone l'Istituto stomatologico toscano è di sensibilizzare sempre di più pazienti e medici nei confronti del diabete. Educare per prevenire non solo i cittadini ma anche gli stessi medici riguardo una patologia che sempre più sta assumendo i tratti di una vera e propria pandemia. “Da anni ormai l'Istituto, svolge ricerca in ambito di correlazione tra diabete e patologia orale - dichiara Simone Marconcini, coordinatore del Gruppo di ricerca dell'Istituto stomatologico toscano - L'idea è che in un quadro così allarmante, la parola d'ordine debba essere sempre di più'multidisciplinarietà', al fine di creare percorsi diagnostico-terapeutici condivisi con tutti i professionisti della sanità. Abbiamo focalizzato la nostra attenzione in ambito oral health, nello studio quindi delle correlazioni esistenti tra salute orale e salute sistemica. Siamo agli albori di una nuova era, in cui la promozione della salute sarà più importante della riduzione della malattia. Oral health è un dittico che significa magnificazione di quello che c'è già: potenziamento delle difese endogene, implementazione e integrazione dei sistemi fisiologici che regolano l'equilibrio dinamico della salute orale”. (MATILDE SCUDERI)

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