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Stress? In Italia ne soffre il 90 per cento degli uomini

Giovanna Hotellier e Piero Barbanti durante la conferenza stampa di Assosalute

Per 6 italiani su 10 è il lavoro la principale fonte di stress. Assosalute indaga le principali cause di stress negli uomini, ma cosa ne pensano le donne? I risultati di una ricerca condotta alla vigilia della festa del papà

Maria Rita Montebelli
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Lo stress? "Una piccola dichiarazione di guerra che ci costringe ad adeguarci  e cambiare il nostro approccio naturale alle vicende della vita. Il problema - sottolinea Piero Barbanti, professore di Neurologia dell'Università San Raffaele di Roma - è quando il cervello risponde in maniera eccessivamente bellicosa alla vita: anche perchè gli uomini sono tendenzialmente capaci di fare una sola cosa per volta, a differenza delle donne che sono più multitasking, e questo crea stress". Insomma, gli uomini sono sempre più stressati. A dimostrarlo una ricerca condotta da Human Highway per l'Associazione nazionale farmaci di automedicazione (Assosalute) che fa parte di Federchimica alla vigilia della festa del papà, che evidenzia come il 90 per cento degli uomini italiani soffre di un qualche disturbo di salute derivato dallo stress. Colpa del lavoro principalmente, ma anche dell'evoluzione sociale, dei cambiamenti negli stili di vita e del ruolo dell'uomo all'interno della famiglia. Secondo quanto emerso dall'indagine "l'attività a cui gli uomini dedicano la maggior parte delle energie è senza dubbio il lavoro (56 per cento) - ha precisa Giovanna Hotellier di Human Highway - seguito da famiglia e figli (52 per cento) e vita di coppia (46 per cento), mentre al tempo libero e all'esercizio fisico vengono dedicate le energie residuali. Inoltre, la maggioranza degli uomini dichiara che se potesse cambiare la gestione del proprio tempo, lo dedicherebbe agli affetti: il 64 per cento alla vita di coppia, il 61 per cento a figli e famiglia, ma anche ad attività culturali e relax (60 per cento)". A differenza di quanto si potrebbe pensare, anche le donne confermano totalmente questa visione e riconoscono come gli uomini dedichino la maggior parte del tempo al lavoro anche se vorrebbero passarne di più con i propri cari. Uomini e donne non hanno dubbi anche su quale sia la maggiore fonte di stress per gli uomini: il lavoro. Per 6 uomini su 10 l'attività lavorativa è la principale causa di stress e disturbi, situazione che si protrae fino alla pensione. “La letteratura dimostra che nell'uomo le maggiori cause di stress sono il lavoro e le questioni economiche - aggiunge Barbanti - con un trend purtroppo in aumento negli ultimi anni a seguito della crisi economica del 2008. Inoltre, le altre due principali componenti della vita, la famiglia e lo svago – un tempo considerate ‘compensatorie' rispetto al lavoro – sono oggi molto meno solide: la famiglia come istituzione è in crisi, con crescita di separazioni e persone single mentre lo svago è diventato più costoso e difficile di un tempo”. La famiglia, infatti, risulta tra le fonti di stress per i giovani (18-24 anni), stressati dai genitori, e tra gli over 55, per i quali aumentano le preoccupazioni per figli che crescono. Quali sono nello specifico i disturbi da stress più diffusi? Secondo il professor Barbanti lo stress si manifesta in modo differente tra uomini e donne: “L'uomo è tendenzialmente più resiliente ai fattori di stress perché ha più stabilità nella risposta nervosa, mentre nella donna questa risposta può essere influenzata dal ciclo ormonale. Di conseguenza, lo stress tende a provocare nella donna cefalee e somatizzazioni di tipo gastrointestinali. Negli uomini il sintomo più frequente – e spesso mal gestito – è l'insonnia, seguito da problemi cardiologici, digestivi e, in parte cefalee. Negli uomini sono in aumento le disfunzioni della sfera sessuale su base psicologica dovuti allo stress, soprattutto tra i giovani”. Tra gli uomini intervistati, sono proprio ansia e nervosismo (45,5 per cento), seguiti da tensioni muscolari (36,2 per cento), mal di testa (34,1 per cento) e disturbi del sonno (27,3 per cento), i disturbi più indicati. In caso di stress, l'automedicazione e i farmaci da banco sono i rimedi più utilizzati (40,3 per cento). Quando chiedono consiglio gli uomini si rivolgono principalmente ai professionisti della salute, al medico di famiglia (31,3 per cento) e al farmacista (17,6 per cento). Solo il 12,0 per cento dichiara di affidarsi alle cure di una donna, sfatando lo stereotipo degli uomini che non si prendono attivamente cura della propria salute. Tuttavia, è interessante notare come la presenza femminile diventi marginale dai 40 anni in poi, segno di come sia ancora la mamma la donna a cui i ragazzi e i giovani adulti eventualmente si affidano. Tra i farmaci di automedicazione - riconoscibili grazie alla presenza del bollino rosso che sorride sulla confezione - utili alleati contro i disturbi del sonno sono i farmacia base di valeriana, da sola o in associazione con altri principi naturali come la passiflora. Per combattere le tensioni muscolari è possibile ricorrere a farmaci da applicare localmente, come pomate, creme, gel, cerotti ad azione antinfiammatoria e antidolorifica. Utili possono essere anche farmaci che rilassano la muscolatura. In caso di mal di testa i farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), in compresse o bustine, possono rivelarsi strumenti terapeutici in grado di contrastare dolore e infiammazione. Non solo farmaci, ma anche l'attenzione agli stili di vita è una potente arma contro lo stress. Secondo il professor Barbanti “Due cose sono vitali nella gestione dello stress: il pensiero e il tempo. Il pensiero perché lo stress non è qualcosa che arriva dall'alto ma è la conseguenza di come affrontiamo gli eventi della vita. Dobbiamo quindi riconsiderare il rapporto con noi stessi, con gli altri e con il lavoro. Il tempo perché dobbiamo creare spazi di tempo libero all'interno della giornata, allontanandoci dalla tecnologia e riservandoci dei momenti per l'attività fisica, la riflessione, l'immaginazione e il sogno. Solo questo può consentire al cervello di recuperare”. (STEFANO SERMONTI)

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