Andrea Mantegna ai raggi Xi segreti della ‘Resurrezione'
A un anno dalle indagini compiute sul capolavoro rinascimentale il reparto di diagnostica per immagini di Humanitas Gavazzeni crea un pannello artistico che racconta gli esami fatti e suggella la collaborazione l'Accademia Carrera
Un anno fa, le più avanzate tecniche di diagnostica per immagini venivano applicate a un capolavoro della pittura rinascimentale italiana, la Resurrezione di Cristo di Andrea Mantegna. Scopo di questo connubio tra epoche e discipline è stato quello di valutare la stratigrafia del dipinto, elemento prezioso per avere informazioni sullo stato di conservazione dell'opera. A 12 mesi esatti dalle indagini, il reparto di diagnostica per immagini di Humanitas Gavazzeni celebra la ricorrenza con un pannello artistico che racconta gli esami fatti e suggella la collaborazione con l'Accademia Carrara di Bergamo, dove la Resurrezione di Cristo appena restaurata sarà esposta fino al 21 luglio, in occasione della mostra Re • M Mantegna. Nel luglio 2018, oltre agli esami pianificati, radiografie e tomografia computeraizzata (Tc), gli specialisti dell'ospedale e i curatori del museo svolsero un terzo esame, molto innovativo nella sua applicazione a un'opera d'arte: la tomosintesi. “Mentre eravamo intenti a eseguire radiografie e scansioni Tc sul dipinto – racconta Enzo Angeli, responsabile della diagnostica per immagini di Humanitas Gavazzeni - l'idea in più: testare l'ultima nata tra le tecniche di radiografia digitale, cioè la Tomosintesi, attuale gold standard per gli studi di mammografia, per cercare di valutare, con il massimo dettaglio disponibile, lo strato pittorico nella superficie della tavola, isolandolo dagli strati lignei sottostanti, al fine di riconoscerne dettagli non visibili alla normale valutazione ottica. Una piccola sfida, legata al limitato campo di vista di tale tecnica (29x24 cm) che ha condizionato la necessità di eseguire quattro acquisizioni per lo studio dell'opera nella sua interezza”. Come un paziente in carne e ossa, il dipinto quindi ha usufruito di competenze mediche specializzate e di tecnologia di ultima generazione che consente, ad esempio, di calibrare in modo molto preciso la dose di radiazioni permettendo di operare con maggior sicurezza (grazie al software Dose Watch). “Le analisi sulla Resurrezione di Andrea Mantegna condotte in Humanitas hanno dato risultati particolarmente interessanti – commenta Giovanni Valagussa, conservatore dell'Accademia Carrara - Ai raggi X abbiamo potuto vedere chiaramente la conformazione della fibra del legno della tavola, verificando l'asimmetria del taglio tangenziale (e dunque la mancanza di una parte lungo il margine sinistro) e la presenza dei chiodi che fissavano la traversa originale al retro. La Tc ha evidenziato la presenza e l'andamento di gallerie di tarli, per fortuna non particolarmente diffuse. Infine l'innovativo procedimento della Tomosintesi ci ha dato, in modo mai osservato prima, la visione tridimensionale del legno e del colore, consentendo di comprendere assai meglio lo stato di conservazione delle varie aree della superficie; oltre ad evidenziare il particolare lavoro di carpenteria dello scavo di un piccolo scasso quadrato che ospita la testa dei chiodi. Un dettaglio, quest'ultimo, che è stato poi di grande interesse ritrovare identico in altri dipinti della probabile serie originale dipinta da Mantegna e composta di più pannelli, come quelli alla Galleria degli Uffizi. Analisi al massimo livello tecnologico, per informazioni di assoluta importanza”. Lungo il corridoio che porta all'accettazione della radiologia, al piano 1 dell'edificio C dell'ospedale, è ora visibile una riproduzione della Resurrezione di Cristo e una speciale stampa lenticolare con le immagini diagnostiche che mutano al variare della prospettiva visiva dello spettatore. Un modo per rendere graficamente la visione tridimensionale del legno e del colore ottenuta attraverso gli esami. Il nuovo pannello entra così a far parte del percorso artistico-esperienziale La Carrara in Humanitas dedicato a pazienti, visitatori e professionisti della salute che lavorano ogni giorno in ospedale.”Il rapporto dell'Accademia Carrara con Humanitas Gavazzeni nasce dalla volontà di condividere un'esperienza di partecipazione che si nutra di valori positivi – conclude M. Cristina Rodeschini direttore dell'Accademia Carrara – Contribuire al miglioramento della vita dell'uomo, sia dal punto di vista fisico sia intellettuale, coinvolge la sfera dell'etica. Arte, scienza e tecnica si alleano per mettere in valore gli esiti di processi complessi, ma vitalissimi, orientati a prospettive cariche di futuro a vantaggio dell'umanità”. (MATILDE SCUDERI)