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Miss Venezuela: diritti e salute per i bambini di un altro mondo

Isabella Rodriguez con i ragazzi

Raramente i media si soffermano su questo problema, preferendo reportage anche cruenti dai paesi in guerra: eppure sono milioni i bambini che vivono ancora tra cumuli di immondizia a Kinshasa in Congo o Caracas in Venezuela…

Maria Rita Montebelli
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Ci sono plaghe nel mondo che le agenzie di viaggi non potrebbero mai pubblicizzare, ed è come minimo ‘bizzarro' che, tra le altre cose, anche i media fanno fatica a mettere sotto i riflettori, gli preferendo soffermarsi addirittura sui reportage più cruenti nelle aree belliche o i racconti orribili di qualche criminale che mettono in seria apprensione il nostro animo. Stiamo parlando dei ‘bambini di un altro mondo'. Soli contro tutto o contro quasi tutti, si potrebbe dire, li puoi trovare che si riposano la notte sopra i cumuli morbidi dell'immondizia nella periferia estrema di Kinshasa mentre i loro piedini sanguinolenti vengono rosicchiati dai topi, e li puoi incontrare anche ai bordi delle strade di Caracas, con lo sguardo innocente e disorientati, prima di essere venduti dalle famiglie a qualche pedofilo, se non peggio. Isabella Rodriguez, fresca vincitrice della fascia di ‘miss Venezuela', seppur giovane, ha sentito l'impulso di fare qualcosa a riguardo e quando si presenta una buona occasione gli fa piacere anche metterci la faccia, ‘rischiando' in prima persona, per alimentare il soccorso dei bimbi bisognosi in ogni luogo del pianeta. Così è stato anche a Cantù proprio la scorsa settimana, quando la miss ha fatto visita all'associazione Oasi impegnata nel miglioramento educativo dei piccoli, coadiuvando le famiglie e il lavoro del nostro sistema scolastico. Questo tipo di approccio sociale, se ben fatto, potrebbe supportare e fortificare, a latere, la crescita e lo sviluppo dei bambini e potrebbe inquadrare e sommare gli sforzi generali dei vari attori come un lavoro di gruppo, per i migliori interessi delle nuovissime generazioni e quelli di noi tutti - in fin dei conti – se ci pensiamo bene. Isabella Rodriguez nel portare avanti il suo impegno civile a favore dei bambini attraverso il globo, si avvale anche della preziosa cooperazione di volontari e associazioni per i diritti umani come ‘Youths for human rights international' intervenuta nella circostanza con una delegazione di ragazzi (vedi foto) i quali insieme ad i bambini di Oasi e gli altri ospiti presenti hanno impresso l'orma del loro palmo, dipinto con  vari colori, sul grande manifesto in difesa dei bimbi del mondo. Come dar torto, quindi, a quelle persone di buona volontà come Isabella Rodriguez che cercano di abbellire di quel tanto i ‘red places' della terra? (PAOLO ONORATI)

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