“Salvaguardiamo l'Ssn, solo così assicureremo la salute per tutti!”
Esperti riuniti da Motore sanità a Roma per presentare l'Analisi del Servizio Sanitario Nazionale: open points e criticità di Ernst & Young e la VI° edizione della SUMMER SCHOOL che si apre venerdì prossimo ad Asiago Gallio
Invecchiamento della popolazione, innovazione terapeutica e digitale, gestione reti assistenziali e mobilità sanitaria, liste d'attesa e personale sanitario, sono solo alcuni degli aspetti che impattano sul sistema sanitario e sociale obbligandolo ad una rivisitazione dei processi di programmazione e di governo. Su questo e molto altro si confronteranno i massimi esperti del panorama sanitario italiano, da venerdì prossimo riuniti alla ‘Summer School 2019: up to date sulla sanità italiana. Programmare il futuro coniugando l'innovazione', evento organizzato ad Asiago Gallio da Motore Sanità e ormai arrivato alla sesta edizione. “La Summer School, mai come quest'anno, si prefigge l'obiettivo di trovare soluzioni innovative per la sanità italiana, come la volontà di contrastare, governandola, la mobilità passiva tra le Regioni, migliorare la qualità del servizio offerto al paziente, così come le reti assistenziali – spiega Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità – Inoltre, manca un percorso che garantisca maggiore responsabilità al personale sanitario e troppe sono ancora le infezioni ospedaliere per noncuranza, il futuro va programmato seriamente, perché solo così si potrà garantire maggiore attenzione alle famiglie e sostenibilità al nostro Servizio sanitario nazionale”. “Ernst & Young, con la realizzazione dell'Analisi del Servizio sanitario nazionale: open points e criticità ha voluto analizzare l'attuale Servizio sanitario nazionale identificando 3 punti ancora oggi in discussione sia da parte dei decisori politici che dei professionisti sanitari, quali Piani sanitari regionali e percorsi assistenziali, mobilità sanitaria e silos budget, cercando di realizzare ‘rapide soluzioni' così da poter mettere in pratica tutto quello che è già inserito nelle normative – racconta Antonio Irione, EY Healthcare Leader – Abbiamo voluto presentarla in occasione della Summer School, perché qui sono presenti i massimi esperti del comparto salute sia a livello nazionale che regionale e questa analisi vuole proprio essere uno stimolo a fare e realizzare progetti semplici, ma che allo stesso tempo possano concretamente migliorare il Ssn e il Ssr”. “Con una spesa sanitaria sostanzialmente stabile, con l'invecchiamento della popolazione e l'aumento dell'aspettativa di vita, l'accesso alle cure rischia di diventare difficile per una fetta sempre più ampia della popolazione – dice Francesco Ferri, presidente di ARIA SpA – La digitalizzazione del sistema sanitario appare l'unica strada percorribile per rispondere a questa situazione. Una digitalizzazione che si realizzi su più livelli, dal rinnovamento organizzativo e tecnologico allo sviluppo di nuove competenze per gli operatori sanitari. Senza dimenticare l'esigenza di un maggior coinvolgimento, di un ruolo più attivo, del cittadino/paziente”. Il concetto di innovazione è identificato come uno dei principali fattori che consentono di aumentare la capacità delle organizzazioni di creare valore. “Nel contesto sanitario, molto spesso si tende ad associare alla parola Innovazione la parola Costi, così trascurando i costi derivanti dalla non innovazione sia a livello di salute pubblica sia di mancata crescita economica – dichiara Francesco Saverio Mennini, professore di Economia Sanitaria, EEHTA CEIS; Università di Roma ‘Tor Vergata', Kingston University London UK – È necessario valutare i maggiori costi, tanto diretti quanto indiretti, che il sistema sanitario e quello economico in generale sosterrebbero in assenza delle tecnologie efficaci correntemente disponibili. Questa è la principale sfida che bisogna affrontare. Programmare il futuro della Sanità coniugando l'innovazione. È necessario quindi introdurre metodi e modelli che sappiano catturare le diverse implicazioni dell'innovazione e restituire ai Decisori una misura del ‘valore dell'innovazione' per garantire scelte di innovazione sostenibile. Dove in un sistema universalistico come quello nazionale, con innovazione sostenibile si intende la produzione del massimo valore di salute per i singoli, con costi ‘accettabili' per la società e ‘sostenibili' per i sistemi pubblici”. (MARCO BIONDI)