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AbbVie: “A Campoverdeinvestiamo in innovazione”

L'azienda, che in Italia ha investito 130 milioni in meno di 10 anni, rinnova il proprio impegno verso i pazienti potenziando il supporto alla ricerca in ambito immunologico, all'interno del polo produttivo a sud di Roma

Maria Rita Montebelli
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Costituito negli anni ‘60 il polo produttivo di Campoverde di Aprilia, in provincia di Latina è uno dei fiori all'occhiello del network Abbvie: un impianto ‘green' che riesce a mantenere alti i livelli di produttività ed efficienza su una pipeline di oltre 600 prodotti. “Il sito produttivo di Campoverde utilizza con continuità le risorse con l'obiettivo di rendere lo stabilimento sempre più efficiente, ma anche sempre più sostenibile; siamo riusciti adabbattere oltre il 50 per cento dell'utilizzo dell'acqua di falda, l'autoproduzione del fabbisogno di energia ha raggiunto il 90 per cento (il restante 10 viene comunque prodotto da fonti rinnovabili), zero rifiuti inviati in discarica e oltre l'85 per cento destinato al riciclo - dichiara Daniela Toia, direttore del polo produttivo, Abbvie Italia – inoltre il recente ampliamento dell'impianto chimico e le nuove linee produttive supporteranno la produzione dei nostri farmaci sulla base del piano strategico di Abbvie Global, incluse le nuove terapie per il trattamento delle malattie autoimmuni, la cui introduzione sul mercato è attesa nei prossimi mesi”. Uno stabilimento che si è adeguato con successo alle sfide del futuro, anche grazie a un investimento di 130 milioni di euro in meno di 10 anni da parte dell'azienda.Nel polo produttivo di Campoverde si producono farmaci innovativi a supporto di diverse aree terapeutiche, tra cui i nuovi farmaci per il trattamento di patologie croniche autoimmuni, come artrite reumatoide e psoriasi. “In un contesto in cui le risorse sono scarse e la congiuntura economica non è favorevole - dichiara Fabrizio Greco, amministratore delegatoAbbvie Italia-Abbvie rinnova il suo impegno con un importante e crescente contributo in termini di innovazione, investimenti, export, occupazione e ricerca a beneficio dei pazienti e della sostenibilità del sistema sanitario. Solo una nuova governance di settore fondata sul valore delle terapie e sul loro rapido accesso da parte dei pazienti potrà però consentire di beneficiare pienamente del valore che le imprese basate sulla ricerca generano per i pazienti, la società e il sistema economico del nostro paese”. In Italia, gli investimenti da parte delle imprese del farmaco per gli studi clinici superano i 700 milioni di euro all'anno, il più alto contributo al sistema nazionale di ricerca. In questo ambito, Abbvie ha intrapreso un significativo percorso nello sviluppo dei farmaci più innovativi, in particolare nell'immunologia. La filiera della salute rappresenta la terza industria del Paese e incide per il 10,7 per cento sul Pil. Il comparto farmaceutico genera 32 miliardi di valore e una crescita del 22 per cento in 10 anni, la più alta in Italia. Come rileva un'analisi condotta da Doxapharma, l'industria farmaceutica piace sempre di più agli italiani grazie a ricerca, innovazione, welfare e investimenti. Un settore primo in Europa per export e che dà lavoro ad oltre 66 mila addetti, di cui il 90 per cento laureati e diplomati, con una crescita di circa 7 mila posti qualificati l'anno. (MATILDE SCUDERI)

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