Cerca
Logo
Cerca
+

Ma che fine ha fatto la cicogna?'Prende il via la quarta edizione

La campagna voluta da Merck - che quest'anno viaggia sul web e sul grande schermo- assume un punto di vista inedito, facendo raccontare ai padri il viaggio verso la genitorialità delle coppie alla ricerca di un figlio

Maria Rita Montebelli
  • a
  • a
  • a

Merck dà il via alla quarta edizione della campagna Che fine ha fatto la cicogna – Un amore senza limiti che celebra l'amore senza limiti di chi è alla ricerca di un figlio. Questo il concept della campagna che Merck ha lanciato nei giorni scorsi, in apertura della European fertility week, e che restituisce tutta la forza delle coppie - e delle donne in particolare - nell'affrontare il percorso di Procreazione medicalmente assistita (Pma). Attraverso gli occhi dei compagni di viaggio – i papà – guardiamo con ammirazione queste donne mettendole a nudo con la dolcezza di una dichiarazione d'amore. È infatti una voce inedita, quella dei papà, a raccontare il patient journey, il viaggio verso la genitorialità delle coppie alla ricerca di un figlio. Un punto di vista unico attraverso cui affrontare i temi legati alla fertilità e promuovere così un'informazione corretta ed esaustiva sull'argomento. Fil rouge di tutta l'operazione è il format della lettera aperta che, declinato attraverso canali diversi, diviene il mezzo con cui la coppia si racconta, ripercorrendo le tappe del patient journey, attraverso i ricordi e il vissuto dei compagni che celebrano la forza ed il coraggio delle loro donne. La campagna di comunicazione integrata quest'anno approda sul grande schermo,  con circa 10 mila passaggi in oltre 300 sale cinematografiche, e viaggia online su www.chefinehafattolacicogna.it e www.vogliounfiglio.it, siti web in cui è possibile trovare informazioni utili su come preservare la fertilità e sul percorso da intraprendere nel caso si riscontri un problema di infertilità. Sui siti è inoltre consultabile l'elenco dei centri specializzati accreditati in Italia per i trattamenti di Pma. “Assumere il punto di vista del paziente - dichiara Antonio Messina, a capo del business biofarmaceutico di Merck in Italia - è fondamentale per restituire la realtà del percorso di Pma e per diffondere una maggior consapevolezza sui temi della fertilità, obiettivo che portiamo avanti da sempre con impegno e costanza”.

Dai blog