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I progressi della ricerca sui disturbi del cervello

Presentato ‘ConcretaMente', il progetto di incontri aperti al pubblico promosso dall'Università di Milano e dallo European Brain Council

Maria Rita Montebelli
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Le malattie del cervello – mentali e neurologiche, molto diverse tra loro – sono la vera sfida del XXI secolo. E non solo perché principale causa di morte e disabilità, ma perché accomunate da una più o meno scarsa attenzione dovuta alla poca conoscenza e alla convinzione che molte di esse non siano in alcun modo curabili. Qualche numero ‘indicativo': l'impatto economico annuo in Europa per le malattie che colpiscono il cervello è di quasi 800 miliardi di euro, e di questi il 37% è rappresentato da costi diretti connessi alle cure, il 23% da costi diretti non medicali ed il 40% copre i costi indiretti (perdita di produttività sociale, mortalità prematura, perdita di produttività dei familiari, ecc.). I disturbi del Sistema Nervoso Centrale, in particolare quelli mentali, contribuiscono al 26,6% della disabilità totale. I disturbi mentali riguardano circa 17 milioni di italiani, mentre in Europa sono circa 164 milioni gli individui colpiti (il 38,2% della popolazione). Di questi, solo 1 su 3 riceve la terapia e i farmaci necessari. Nel mondo, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la schizofrenia ha una prevalenza di circa il 7 per mille della popolazione adulta (circa 24 milioni di persone), soprattutto nella fascia di età 15-35 anni.3,4,5 In Italia, si può stimare che 245.000 persone siano o siano state affette da disturbi di tipo schizofrenico. È fra le patologie che hanno un impatto maggiore sulla vita di chi ne è colpito e dei suoi familiari; è infatti inclusa tra le prime 10 cause di grave disabilità cronica e tra le prime 20 patologie per numero di anni vissuti in condizioni di disabilità. La spesa complessiva per la schizofrenia assorbe dall'1,5 al 3% del budget annuale della Sanità6 nei paesi industrializzati quali gli USA e l'Europa, di cui oltre la metà è costituita dai costi indiretti. Il parere degli esperti. “La ricerca ha portato allo sviluppo di tecniche diagnostiche innovative che permettono una diagnosi precoce della malattia – osserva il professor Giorgio Racagni, Direttore del dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell'Università degli Studi di Milano – Altrettanti progressi sono in corso nel campo delle terapie farmacologiche, dove si studiano nuove soluzioni in grado di rispondere ai bisogni insoddisfatti di medici e pazienti, come sta avvenendo ad esempio per la schizofrenia della quale sino ad oggi si sono trattati i soli sintomi positivi, senza tener conto dei benefici derivanti dal trattamento di quelli negativi, il cuore della malattia”. “I disturbi mentali sono oggi diagnosticabili precocemente e tutti curabili, a volte guaribili, attraverso terapie farmacologiche, tecniche psicoterapeutiche o con una combinazione di uno o più farmaci ed una psicoterapia – spiega il professor Claudio Mencacci, Presidente della Società Italiana di Psichiatria – Affermare il contrario è un grave errore poiché determina paura, sfiducia, percezioni distorte ed induce a pregiudizi e comportamenti stigmatizzanti che portano quale risultato immediato il ritardo nella diagnosi e nel trattamento e a seguire discriminazioni evidenti. Schizofrenia e psicosi sono malattie curabili e lo saranno sempre di più in futuro, grazie soprattutto alla tempestività del trattamento, permettendo a molti malati di avere una buona qualità di vita e un buon inserimento sociale. Eppure, a causa dello stigma, più del 50% di malati non riceve cure adeguate.” Il progetto ‘ConcretaMente'. Lo stigma è esso stesso una malattia, la paura della diagnosi e dell'eventuale inguaribilità riduce l'accesso del malato alle cure; il risultato è che pazienti e famiglie cercano di nascondere la malattia. “Occorre promuovere cambiamenti di mentalità tra le persone per evitare gli effetti sociali nefasti dello stigma. Per questo scopo è importante far arrivare delle informazioni adeguate e corrette al grande pubblico – conclude Racagni – In occasione dell'Anno del Cervello 2014, l'Università di Milano con il patrocinio dello European Brain Council, ha sviluppato l'iniziativa “ConcretaMente: i progressi della ricerca sfidano i disturbi del cervello”, un ciclo di incontri cui invitiamo la popolazione a partecipare, che testimoniano l'impegno delle neuroscienze verso il progresso e l'innovazione, perché ci sono ancora tanti bisogni insoddisfatti a cui solo la ricerca può dare una risposta.” L'iniziativa ConcretaMente: i progressi della ricerca sfidano i disturbi del cervello” è un progetto di sensibilizzazione sulle malattie del cervello, realizzato grazie ad un contributo incondizionato di Roche SpA. Si svilupperà attraverso incontri tematici aperti al pubblico, cui interverranno i principali esperti nazionali sulla materia. Gli appuntamenti serali permetteranno di ricevere maggiori informazioni sulle patologie e scoprire i progressi scientifici nel campo della diagnostica e della terapia, mettendo a disposizione dei partecipanti le esperienze dirette di pazienti e caregiver. (MARIANNA MASCIANDARO)

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