AstraZeneca Italia, filiale dell’azienda biofarmaceutica globale impegnata nella ricerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci etici, si qualifica per il quinto anno consecutivo come una delle aziende italiane con i sistemi HR più inclusivi e innovativi. Il riconoscimento arriva direttamente dal Top Employers Institute, l’ente che certifica le aziende che si distinguono nel prendersi cura dei propri dipendenti. “Siamo molto orgogliosi che AstraZeneca abbia nuovamente ricevuto questo importante riconoscimento: anno dopo anno, continua il nostro impegno per creare un ambiente di lavoro sempre migliore e una cultura aziendale positiva orientata all’inclusione, alla fiducia, al confronto e all’ascolto dei diversi punti di vista - ha detto Patrizia Fabricatore, vice president HR & internal communication di AstraZeneca Italia - Cerchiamo infatti di rispondere alle esigenze dei nostri collaboratori, sia come professionisti sia come persone, da una parte mettendo a punto insieme a loro percorsi di sviluppo e formazione, affinché ciascuno possa esprimere al meglio il proprio potenziale, dall'altra continuando ad ampliare la gamma di servizi, benefit e iniziative per favorire il benessere e l’equilibrio tra lavoro e vita privata”. Il 2018 è stato un anno di grandi iniziative che si possono raggruppare sotto 3 grandi tematiche. Iniziamo dallo sviluppo delle persone, che ha coinvolto tutti i dipendenti tramite percorsi formativi di lungo periodo specifici per ruolo o funzione, che sono stati costruiti con la partecipazione dei collaboratori stessi. La leadership è stata un altro ambito di focus importante: l’azienda ha infatti creato un percorso specifico per tutti i people manager che ha permesso di rafforzare questa figura centrale, sia dal punto di vista della gestione delle persone, sia dal punto di vista delle competenze trasversali, utili per avere una visione ampia delle strategie aziendali. Per concludere, AstraZeneca sta investendo molto in termini di inclusion: nell’anno appena concluso è stata infatti raggiunta la parità di genere nei ruoli di senior leadership ed è stato quadruplicato il numero di donne manager sul territorio rispetto a 4 anni fa. L’azienda ha puntato inoltre a un migliore bilanciamento delle differenze generazionali, innescando delle dinamiche di reverse mentoring che valorizzino i millenials. (EUGENIA SERMONTI)