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La chat di Msn-Messengerchiude e finisce un'eraMa in Cina si userà ancora

E'stata la prima chat di largo uso. Ha cambiato il modo di comunicare facendoci tornare alla scrittura mettendo giù il telefono

Ignazio Stagno
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:). Un tempo si sorrideva così in chat. E solo così. La rivoluzione la portò Msn Messenger di Microsoft. In tutte le case c'era la chat. Su tutti i pc i ragazzi si incontravano, si innamoravano, a volte pure si lasciavano. Sembra passata un'era glaciale, ma sono solo 12 anni. Dodici anni in cui l'applicazione gratuita di Windows ha rivoluzionato il modo di comunicare delle persone. Se oggi parliamo di chat in senso diffuso, se oggi smanettiamo e digitiamo su WhatsApp è perchè è esistito Messenger. Microsoft oggi ne ha annunciato la morte: “Tutti gli utenti di Messenger a scaricare Skype ed a migrare a questo software perché a partire da marzo 2013 Windows Live Messenger sarà ritirato in tutte le nazioni del mondo ad eccezione della Cina". I cinesi quindi potranno ancora usarlo. Noi in occidente dovermmo trasferirci su Skype. Lì c'è già la chat e la webcam. Vedersi e scriversi. Scriversi e vedersi. Un binomio che taglia sempre più fuori l'uso del telefono, la chat orale. PerTony Bates, ex CEO di Skype, presidente della divisione Skype per la Microsoft si va verso il futuro: "Una volta che gli utenti di Messenger  saranno passati a Skype, potranno trovare numerose funzionalità aggiuntive: un più ampio supporto di tutte le varie piattaforme (da iOS ad Android), messaggistica istantanea, chat vocale e videoconferenza in un'unica soluzione, la possibilità di condividere lo schermo, la possibilità effettuare videochiamate dagli smartphone, le videochiamate di gruppo". Tutto in un'applicazione. Mentre Messenger va via in silenzio, in punta di piedi dopo averci cambiato il modo di vivere e di intendere i rapporti e le emozioni. Siamo diventati figli delle parole. Siamo tornati parolieri. Abbiamo ripreso a scrivere dopo anni in cui abbiamo solo saputo ascoltare le voci alla cornetta. Messenger ha finito il suo compito. Ora tocca ai suoi discendenti creare il modo di comunicare per le generazioni di domani. Un domani che è già oggi.

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