Attenzione alle canne, ecco cosa fa la marijuana agli uomini
Il consumo continuativo nel tempo di marijuana può ridurre la fertilità maschile. Questo il risultato preliminare di una ricerca svolta dall'Università di Tor Vergata di Roma e pubblicata su The Faseb Journal. Secondo quanto riportato da Wired.it la sostanza stupefacente andrebbe ad interessare il recettore Cb2. Paola Grimaldi, coordinatrice dello studio, ha dichiarato: "Nel corso di precedenti ricerche in vitro avevamo mostrato che il Cb2 promuove l'ingresso in meiosi e la produzione delle cellule non differenziate che poi diventeranno spermatozoi. La marijuana ha un effetto di attivazione del recettore: è quindi indirettamente ipotizzabile che l'uso cronico della sostanza possa essere collegato a infertilità maschile, in quanto modifica il regolare processo di spermatogenesi". Attualmente i risultati sono stati estrapolati da esperimenti effettuati su tre gruppi di cavie, il cui Cb2 è stato stimolato in maniera differente. Lo studio potrebbe aiutare a migliorare le attuali cure contro l'infertilità.