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Mal di testa, il sintomo sottovalutato che ti può uccidere: quali esami devi fare

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Gino Coala
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Si fa presto a dire: «Ho mal di testa, prendo un' aspirina», perché questo tipo di dolore può essere spesso un sintomo di diverse patologie che con la testa non hanno nulla a che fare. Esistono infatti oltre 200 tipi di cefalee, che vanno da quelle innocue a quelle che rappresentano un pericolo di vita, per cui è bene conoscerne i sintomi principali, che variano a secondo della loro eziologia. Si calcola che ogni anno il 90% delle persone adulte soffre almeno una volta di mal di testa, e tra queste solo l' 1% presenta un grave problema di fondo, mentre negli altri casi si tratta di un disturbo gestibile e sopportabile molto comune, che comunque ha sempre una sua causa scatenante. Bisogna considerare che il cervello non è sensibile al dolore, poiché manca di recettori per percepirlo, per cui non è mai l' encefalo a dare segni di sofferenza, ma lo sono piuttosto le strutture che lo inglobano come una rete, ovvero le meningi ed i suoi vasi sanguigni, che vengono irritati da trazioni, pressioni, infiammazioni o infezioni, scatenando la classica sintomatologia algica di allarme. La cefalea infatti, è sempre e solo un sintomo di un effetto patologico passeggero o in via di sviluppo, che varia dal livello lieve a quello gravissimo. I tipi più comuni di mal di testa sono le "cefalee primarie", come l' emicrania o la cefalea tensiva, la nevralgia del trigemino o la cefalea a grappolo, che tendono ad avere un carattere pulsante su un solo lato del capo, sono spesso associate a nausea, e sono causate da un incremento o decremento del flusso ematico cerebrale, da alterazione del metabolismo glicidico, lipidico, proteico e ormonale, oppure da una irritabilità dei nervi cranici, di natura elettrica o infiammatoria. Le "cefalee secondarie" invece, sono causate da problemi in altre parti della testa, del collo o del corpo stesso, ed un certo numero di segni e sintomi possono far sospettare cause extra craniche, anche potenzialmente pericolose. Per esempio una cefalea che insorge a un' età superiore ai 50 anni, molto forte, che si sviluppa in pochi minuti, può rivelare una crisi ipertensiva in atto (improvvisa pressione alta), e se aggravata da sforzi, o accompagnata da confusione mentale, da incapacità a muovere un arto, da difficoltà visiva o della parola, può annunciare un più serio problema cerebrale. Se poi la cefalea si accompagna a vomito, soprattutto senza nausea, vuol dire che c' è un aumento della pressione intracranica che necessita di urgente approfondimento medico e strumentale. MAL DI TESTA, SINTOMI DOLOROSI L' assunzione di analgesici può far diminuire la sintomatologia dolorosa e tranquillizzare il paziente, ma se il problema si ripropone a breve distanza di tempo, anche con una diminuita intensità, è sempre bene misurarsi la pressione e farsi visitare da un medico. Le cefalee secondarie infatti, essendo classificate in base alla loro causa e non sui loro sintomi, includono le patologie dovute a traumi della testa o del collo, o ad accidenti vascolari del cervello, come l' attacco ischemico transitorio (Tia), l' emorragia intracranica non traumatica, arteriti o rotture di aneurismi, trombosi vascolari encefaliche o altri più seri disturbi intracranici. Anche malattie non associate ai vasi cerebrali però, possono causare cefalee allarmanti, come l' abuso di farmaci, l' ingestione di varie sostanze tossiche o la carenza di quelle essenziali, l' ipoglicemia o l' iperglicemia (il cervello si nutre solo di zucchero e soffre se il suo livello è troppo alto o troppo basso), i processi infiammatori non infettivi, l' epilessia o le diverse infezioni meningee, fino alle temibili neoplasie cerebrali. Inoltre, tutte le situazioni associate a disturbi dell' omeostasi, ovvero dell' idratazione del cervello, scatenano cefalee, come quelle da disidratazione degli anziani, che spesso dimenticano di bere, quelle delle cure anti cellulite, che fanno perdere acqua insieme ad elettroliti essenziali, quelle causate da emodialisi, ipotiroidismo, ipertensione arteriosa e finanche dal digiuno prolungato, anche se la gravità di tali condizioni sono determinabili soltanto all' esame clinico del paziente. Le donne sono più inclini a soffrire di cefalea rispetto agli uomini per la maggiore e più frequente oscillazione dei livelli ormonali, soprattutto in fase premestruale, che regolano la ritenzione idrica ed aumentano il volume plasmatico, affaticando il circolo sanguigno cerebrale, mentre in gravidanza, grazie all' aumento ematico degli estrogeni, la cefalea è quasi sempre inesistente, tranne in presenza di gestosi. Il mal di testa dopo un evento traumatico al cranio va sempre controllato, poiché essendo il cervello custodito in una scatola ossea non espansibile, qualunque evento che lo ferisce, che provoca edema e lo rigonfia, come per esempio un ematoma o una emorragia, in breve tempo lo collassa e può condurre alla perdita di coscienza e a volte della vita. Il mal di testa accompagnato da febbre invece, può derivare da una banale influenza virale, ma se la temperatura non scende ed insorgono sintomi di meningismo, quale rigidità nucale, dolore a flettere il collo in avanti, o al cambiamento di postura, è un chiaro indice di aumentata pressione intracranica e di meningite in atto, lieve o grave che sia. La cefalea che invece insorge con una debolezza di un arto o di un lato del corpo può indicare un ictus (emorragia intracranica o ematoma subdurale) oppure una lesione occupante spazio, come un tumore benigno o maligno del cervello. La cefalea da stress invece è una patologia che non esiste, perché si tratta sempre di una sintomatologia non diagnosticata, ed attribuita erroneamente a tensioni psicologiche episodiche, non in grado di influire su un sistema estremamente complesso come quello cerebrale, che risponde e manda i suoi segnali solo ed esclusivamente in conseguenza di un evento patologico ben preciso. MAL DI TESTA, COLPITI ANCHE I BIMBI Comunque sono moltissime le cause del mal di testa, che può essere provocato anche da malattie degli occhi come il glaucoma, o da intossicazione da monossido di carbonio, da sinusiti, otiti, mastoiditi, patologie dentali e quelle del blocco oro-faringeo, oltre naturalmente da abuso di alcol, caffeina, oppiacei o sovradosaggi ormonali. Tutti i farmaci vasocostrittori o vasodilatatori possono provocare cefalee transitorie, e molti medicinali antagonisti della serotonina le favoriscono, ma comunque, quando una cefalea persistente non rientra chiaramente in una patologia riconosciuta, o quando sono presenti segni insoliti ed atipici, che ogni paziente è in grado di avvertire, è sempre giustificato il ricorso ad indagini più approfondite. Anche i bambini possono soffrire di mal di testa come gli adulti, spesso per intolleranze alimentari, allergie, malattie esantematiche o semplici raffreddori, ma se l' emicrania insorge dopo una caduta accidentale, o in coincidenza di una febbre alta persistente, con vomito e sonnolenza, devono sempre essere valutati da uno specialista. Anche l' alta quota può provocare cefalea, vertigini e nausea, per il ritardato adattamento della pressione arteriosa dei vasi cerebrali all' altitudine e all' aria più rarefatta, che modifica il legame dell' ossigeno nell' emoglobina dei globuli rossi, e questo accade soprattutto negli anziani, i quali però, nell' età avanzata, vedono affievolirsi drasticamente gli episodi di cefalea, fino alla regressione completa degli attacchi. MAL DI TESTA, NO AL FAI-DA-TE Un italiano su cinque soffre di mal di testa, e l' emicrania è considerata il disturbo più comune e diffuso, poiché da sola colpisce il 12% della popolazione nazionale, ma i dati sono sottostimati perché la maggior parte di coloro che ne soffrono ricorre all' automedicazione, e purtroppo solo una minoranza si rivolge al medico. Insomma, il vertice del nostro corpo, la testa, che custodisce il computer cerebrale regolatore di tutte le nostre funzioni organiche, ormonali e metaboliche, invia i suoi sintomi algici al primo insorgere di una qualsiasi malattia o evento avverso, per allertare la nostra attenzione su un problema incipiente e porvi rimedio, ma quando il dolore alla testa è insolito, quando insorge apparentemente senza causa, quando non passa con un comune farmaco antalgico, e soprattutto quando è accompagnato da una sintomatologia di nausea, vomito, epistassi (sangue dal naso) e malessere generale, non attribuitelo semplicemente alla fatica o allo stress, per paura od ignoranza, poiché le cause possono essere diverse e molteplici, la maggior parte delle volte di natura vascolare, fortunatamente semplici, spesso innocue e risolutive spontaneamente, ma questo non sempre accade, per cui non vanno mai sottovalutate, soprattutto se il disturbo doloroso persiste, nonostante le vostre abituali e discutibili cure fai-da-te. di Melania Rizzoli

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