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Dadi da cucina e curcuma, scatta il ritiro: ecco quali sono i due prodotti nel mirino

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Davide Locano
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Pubblichiamo la rettifica di Bauer all'articolo seguente.  "Bauer, a seguito di un'analisi effettuata sulla materia prima “fungo”, secondo campionamento interno volontario, ha rilevato la presenza di proteine del latte in tracce (beta-lattoglobulina). Come da procedure, Bauer ha prontamente informato la ASL locale e attivato il richiamo immediato del lotto n.10327 di Granulare Fungo e del lotto n.10304 del Dado Fungo. In seguito, la ASL ha provveduto ad informare il Ministero della Salute che ha proceduto poi alla pubblicazione della nota sul sito. Il richiamo è stato dunque un'azione volontaria disposta dall'azienda, questo perché Bauer da sempre opera con trasparenza e serietà, nel pieno rispetto della salute del consumatore. Si precisa inoltre che il richiamo ha interessato solo i lotti specificatamente indicati e non altre referenze e che ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione da parte dei consumatori. «I controlli interni all'azienda hanno funzionato alla perfezione - dichiara Giovanna Flor, Amministratore Unico di Bauer - e questo ci ha consentito di reagire immediatamente. Senza attendere le controanalisi abbiamo disposto il richiamo dei due lotti in questione, perché in Bauer il benessere delle persone viene al primo posto.» Il piano di autocontrollo e di analisi messi in atto da Bauer sulla propria produzione comprende analisi su 140 materie prime e su 150 imballi, sulle acque, sui prodotti finiti, sulle superfici/indumenti/mani e prove di shelf life. Tutte queste analisi hanno lo scopo di tutelare il consumatore, mantenere i valori nutrizionali controllati e aggiornati, verificare la conformità ai claim dichiarati e alle Certificazioni ottenute: UNI EN I SO 9001 : 20 1 5; GS F S BRC; S ENZA GLUT INE; VEGAN; PE F ; VALORE CONDIVI SO. Di seguito, l'articolo pubblicato da Libero il 2 giugno Curcuma, dadi per brodo, spinacine, cotolette. La lista degli allarmi alimentari - con relativi ritiri della merce distribuita - si allunga e in queste ultime settimane arriva a toccare marchi e prodotti di grande diffusione. Segno che il sistema di prevenzione gestito dal Ministero della Salute funziona: il portale Salute.gov.it pubblica con sollecitudine e puntualità i dati sui prodotti oggetto di contaminazione chimica, fisica o microbiologica. Purtroppo le informazioni non vengono diffuse con la medesima sollecitudine dalle catene della grande distribuzione dove questi prodotti sono stati venduti. Nella segnalazione è contenuto l' invito di rito, ma la diffusione degli allarmi è affidata alla libera iniziative dei mezzi di comunicazione di massa. A cominciare dai tanto vituperati giornali di carta, che sulla verità continuano ad avere una marcia in più rispetto alla stragrande maggioranza delle risorse presenti sul web. Leggi anche: Caffè, come ci fregano sul prezzo della tazzina al bar Per fermarci alle ultime comunicazioni, che compaiono nella homepage del sito governativo, dal 24 maggio gli allarmi sono dieci e riguardano, in ordine cronologico, i Frutti di bosco Danti, la curcuma di tre diversi marchi - Naturando, Rubigen e Naturetica - le Spinacine e le cotolette di tacchino Xxl Aia, la tisana Ventre Piatto Gold dell' Angelica e il brodo granulare Bauer. A fare più scalpore e ottenere più spazio sui giornali sono state le notizie riguardanti la contaminazione dei prodotti a base di curcuma. Si tratta di numerosi integratori, bloccati per sospetta contaminazione chimica. Sono stati segnalati infatti numerosi casi di epatite non infettiva e non contagiosa, che i consumatori avrebbero contratto assumendo prodotti a base di curcuma, un vegetale dalle proprietà molto apprezzate, originario dell' Asia sud occidentale. In tutto i prodotti di cui il Ministero sconsiglia il consumo sono quindici, tutti compresi in un elenco stilato dall' Istituto superiore di sanità. Le prime segnalazioni risalgono a quasi tre settimane or sono e non è detto che la lista delle referenze contenenti curcumina potenzialmente contaminata non sia destinata a d allungarsi ulteriormente. IL PORTALE In attesa di capire se fra i casi di epatite e gli integratori ritirati vi sia effettivamente un rapporto di causa-effetto, non resta che affidarsi alle comunicazioni pubblicate sul portale Salute.gov.it. Con il rischio però di perdersi le comunicazioni decisive. Da anni le associazioni dei consumatori chiedono che a queste notizie sia dato il giusto risalto nei punti vendita presso i quali sono stati venduti i prodotti oggetto del ritiro. Richiesta finora del tutto inascoltata, anche se la ritrosia delle catene di super e ipermercati è comprensibile, visto l' effetto deterrente sugli acquisti che otterrebbero queste comunicazioni. Non meno clamore ha destato il ritiro di Spinacine firmate Aia, lotto 07258020. L' allarme è scattato per la possibile «presenza di frammenti di plastica bianca». Stessa sorte e stesso motivo per le cotolette di tacchino Xxl, sempre a marchio Aia, con data di scadenza 8 giugno 2019, lotto di produzione 07258011. «Aia desidera informare i propri consumatori di aver avviato il richiamo dalla vendita delle confezioni di due lotti di prodotti panati», ha fatto sapere correttamente il produttore. Il richiamo è stato deciso dal noto marchio di prodotti a base di carne di pollo e tacchino, a seguito delle procedure di autocontrollo. Una ulteriore dimostrazione che il sistema delle verifiche funziona, anche se i lotti sono stati bloccati quando alcune confezioni erano già sui banconi dei supermercati. Anche per evitare il diffondersi di psicosi collettive destinate a gioco lungo a danneggiare l' itero comparto alimentare, varrebbe la pena di verificare se e come si possa creare un sistema d' informazione più efficace a beneficio dei consumatiori. Magari con una applicazione dedicata agli smartphone, aggiornata in tempo reale con i dati del Ministero. Le tecnologie non mancano. La volontà forse sì. di Attilio Barbieri

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