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Tumore al seno, il professor D'Andrea: "Così la chirurgia plastica può migliorare la vita delle donne"

Giulio Bucchi
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Ogni anno 50.000 donne si ammalano di tumore al seno; tre su 10 riguardano la mammella. E il cancro al seno è senza dubbio uno dei più diffusi tra le donne, ma negli ultimi 20 anni è anche uno dei più curabili: a distanza di cinque anni dalla diagnosi nell'87% dei casi si riesce a sopravvivere. La ricostruzione mammaria viene effettuata nel 60% delle pazienti operate di cancro al seno. Secondo i dati del Bra Day Italy solo il 23% delle donne conosce i diversi trattamenti disponibili di ricostruzione al seno e il 22% è consapevole dei risultati che si possono ottenere. Ma va tenuto conto anzitutto dei numeri diffusi dall'Associazione Italiana Registri Tumori. Secondo gli ultimi dati, nel 2017 in Italia sono state circa 50.500 le donne colpite dal tumore al seno, contro le 48.300 del 2015. Il trend di incidenza tra il 2003 e il 2017 appare in leggero aumento (+0,9% per anno) mentre è calato, in maniera significativa, il dato riferito alla mortalità (-2,2% per anno). L'aumento di incidenza è riferito alle donne di 45-49 e di oltre 70 anni e questo potrebbe essere spiegato da un maggior numero di screening mammografici in alcune regioni del Paese, che hanno coinvolto anche queste fasce di età (oltre a quella di 50-69 anni per cui è attivo lo screening). Nello specifico, tra i 35 e i 44 anni l'incidenza aumenta lievemente dello 0,6% e la mortalità cala del 2,2%; tra i 45 e i 49 anni la percentuale riferita all'incidenza aumenta dell'1,9%, mentre la mortalità si abbassa dell'1,6% l'anno. Tra i 50-54 anni l'incidenza è sostanzialmente stabile (+0,3%) e la mortalità si riduce del 3,7%. Stesso discorso per la fascia d'età 50-69 anni: l'incidenza è stabile (0,4%) e la mortalità cala dell'1,8% l'anno. Per le over 70 l'incidenza aumenta dell'1,4% e la mortalità è sostanzialmente stabile (+0,5%). Infine è emerso che una donna su 8 si ammala di tumore al seno e che il rischio è del 2,4% fino a 49 anni (1 donna su 42), del 5,5% tra 50 e 69 anni (1 donna su 18) e del 4,7% tra 70 e 84 (1 donna su 21). Dati e temi di cui si discuterà il prossimo 14 ottobre, alle ore 11, presso la sede del Senato a Palazzo Madama (Roma), dove si terrà la conferenza stampa di presentazione di «Donna x Donna», documento prodotto da Beautiful After Breast Cancer Italia con la collaborazione di alcuni soci SICPRE (Società italiana chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica), che contiene le corrette informazioni sul rischio di linfoma a grandi cellule correlato alle protesi. L'evento si inserisce nell'ambito del Bra Day (Breast Reconstruction Awareness Day), la Giornata internazionale per la consapevolezza sulla ricostruzione mammaria che quest'anno si celebra il 16 ottobre. Come ogni anno, la Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica parteciperà alla giornata coordinando e divulgando le iniziative organizzate dai soci, allo scopo di promuovere la massima sensibilizzazione e informazione. «Sono circa 50.000 nuovi casi l'anno di tumori al seno e una donna su 8 viene colpita da tumore - dichiara Francesco D'Andrea, neo eletto presidente della SICPRE (che è direttore del Reparto di Chirurgia plastica dell'Università degli Studi di Napoli Federico II) - La ricostruzione mammaria avviene nel 60% circa delle operate. Impensabile che ancora oggi la ricostruzione non venga fatta a tutte. Bisogna incrementare questa percentuale offrendo pari opportunità a tutte le donne indipendentemente da dove vivano. Le cosiddette Breast Unit (i centri specializzati dopo l'intervento) dovrebbero avere obbligatoriamente il chirurgo plastico, ma non sempre è così. Il Bra Day nasce proprio per informare e sensibilizzare sull'argomento donne e istituzioni».

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