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Coronavirus, lo studio americano che aveva previsto tutto: "Virtualmente 150 milioni di morti"

Gabriele Galluccio
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Un'università americana aveva presentato alla Casa Bianca una simulazione su un virus simile a quello di Wuhan. Una coincidenza incredibile, dato che lo studio della John Hopkins University risale ad appena tre mesi fa e ha in qualche modo anticipato l'arrivo del coronavirus. Come scrive Il Giornale nell'edizione del 29 gennaio, la simulazione serviva per dimostrare che il mondo non è ancora pronto a difendersi dalle pandemie e per avvertire le autorità che senza un piano preventivo non si va avanti. Per approfondire leggi anche: L'orrore di Wuhan, città fantasma in quarantena A distanza di tre mesi, quell'esercitazione teorica presenta analogie forti con il coronavirus e serve a far riflettere, ma mette anche un po' di paura. Sì, perché nella simulazione il virus era stato sottovalutato all'inizio e, partendo dalla Cina, era riuscito ad espandersi in tutto il mondo con effetti nefasti anche sull'economia globale. La finta pandemia seguita anche dalla Casa Bianca e basata su proiezioni realistiche per l'incapacità di sviluppare un vaccino entro i primi venti mesi aveva provocato virtualmente 150 milioni di morti in tutto il mondo, ovvero circa il 2% della popolazione. Ovviamente è irreale pensare che il coronavirus possa anche solo avvicinarsi a cifre così disastrose, anche perché dopo l'iniziale sottovalutazione del fenomeno il dispiegamento di forze per arrestare l'epidemia è stato imponente. Ma lo studio americano dimostra che senza la necessaria preparazione contro virus del genere si rischia il disastro.

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