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Coronavirus, lo studio Italiano accusa la Cina: "Origine dei contagi tra ottobre e novembre"

Gabriele Galluccio
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Quando è nata davvero l'epidemia di coronavirus? La certezza è che la Cina se ne è accorta con grave ritardo a metà gennaio, quando si presume che circolasse almeno dalla fine di dicembre. Uno studio italiano fissa la comparsa del Covid-19 addirittura tra metà ottobre e metà novembre. E non si tratta di uno studio qualsiasi, perché è stato accettato e pubblicato sul Journal of Medical Virology: a condurlo è stata l'equipe di Gianguglielmo Zehender, Alessia Lai e Massimo Galli del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell'Università di Milano e il Centro di Ricerca Coordinata Episomi. Per approfondire leggi anche: Numero dei contagi, scontro regioni-Iss Nello specifico si tratta di un'indagine epidemiologico-molecolare, svolta cioè sulle variazioni del genoma virale e quindi sulla filogenesi del virus stesso e non sul numero dei casi osservati. L'analisi di 52 genomi virali completi ha consentito di datare l'origine e la ricostruzione della diffusione del virus nei primi mesi dell'epidemia in Cina. Sulla base delle stime effettuate, l'origine può essere collocata tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre, almeno un mese prima rispetto ai primi casi di polmonite identificati e non riconosciuti come coronavirus. All'inizio il numero riproduttivo era molto contenuto, inferiore ad 1, mentre a dicembre è passato a 2.6: ciò significa che una persona infetta ne contagiava quasi tre in media. "È verosimile - commentano gli autori - che tale rapidità di crescita dei casi si sia successivamente ridotta in seguito alle misure restrittive adottate in Cina. Ulteriori studi su genomi isolati in un periodo più recente potranno confermare l'utilità di queste tecniche anche nel valutare gli effetti delle misure di prevenzione adottate".

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