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C'è la crisi, lo zoo del Bronx

licenzia centinaia di animali

Albina Perri
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Licenziati pure gli animali. Dallo zoo più grande che c'è. Pipistrelli, coccodrilli, lemuri, tutti fuori: c'è la crisi. Lo zoo reso celebre da cartoni animati come Madagascar, non ce la fa. Non riesce a far quadrare i conti del bilancio. Per questo quattro zone saranno chiuse definitivamente: costano troppo. Lo zoo aprì l'8 novembre del 1899 con 22 attrazioni e  843 animali. Lo scopo dichiarato era, ed è tuttora, quello di studiare la zoologia, proteggere gli animali ed educare il pubblico diffondendo l'amore per la natura. Le autorità che si occupano dei parchi devono tagliare ora 15 milioni di dollari. “Stiamo pensando di chiudere quattro esposizioni e quattro aree dello zoo, e ridurremo la nostra collezione per arrivare al budget”, dice Bob Coock, vice presidente della società per la conservazione degli animali selvaggi. Gli animali saranno spostati in zoo di altri Stati. Lo zoo del Bronx è il più grande del paese. E' stato visitato, lo scorso anno, da 2,1 milioni di persone e ha una vasta collezione di animali rari. Pipistrelli, caimani, porcospini, primati, lemuri, guanaco saranno ora inscatolati e ceduti. Definitivamente. Situato nel quartiere più a nord della città, il Bronx zooè la più grande riserva metropolitana di fauna selvatica della nazione. I suoi 265 acri (1,07 chilometri quadrati) ospitano più di 4.000 specie animali, dalle tigri siberiane alle cicogne africane, e dai leoni marini della California ai coccodrilli del Nilo. Molti di essi vivono in ambienti che richiamano le loro case lontane, riproducendo fedelmente i loro habitat naturali. Notevoli fra questi sono la foresta del Gorilla del Congo e l'appena aperto Madagascar! A nord dello zoo si trova il New York Botanical Garden, dove le serre esposte al sole, le mostre educative interattive e il tranquillo paesaggio di 250 acri (1,01 chilometri quadrati) di piante colorate.

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