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Il prof Cavalieri, l'italiano

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che sa come battere il cancro

Albina Perri
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Una scoperta rivoluzionaria che porta la firma di un ricercatore italiano. E' quella del dottor Ercole Cavalieri, emiliano di origine, ma da anni trapiantato negli Stati Uniti, presso il centro di medicina dell'università del Nebraska. Un nuovo approccio alla prevenzione del cancro confermato da alcuni test condotti nell'ultimo periodo e che permetterebbero di poter debellare la malattia ancor prima che sopraggiunga. La notizia è apparsa anche su Science Daily e promette grosse sorprese. “Abbiamo intrapreso una via diversa da quella chimica, affrontando il problema dal punto di vista biologico”, dichiara il dottor Cavalieri a Libero-news dal suo ufficio in Nebraska, “e abbiamo scoperto che gli estrogeni non bilanciati, combinati con il Dna, possono portare al cancro. Insomma, abbiamo individuato il primo gradino di un tumore”. I ricercatori del centro studi di Omaha, tra i quali compare per l'appunto il nostro connazionale, hanno analizzato il rapporto tra estrogeni e Dna di un campione di 46 donne con rischio normale di cancro al seno, 12 donne con un rischio elevato e 17 pazienti già colpite dalla malattia. Confrontando i risultati ottenuti dalle analisi delle urine delle donne “abbiamo scoperto dei livelli significativi dei composti formati dagli estrogeni e Dna che provocano il cancro tra le donne al alto rischio o già malate, mentre le altre mostravano un livello basso di questo composto”. Una pratica semplice, quella dell'esame delle urine, che ha portato a risultati importantissimi. “Ormai abbiamo sviluppato una tecnologia che ci permette di dire che 100% sono gli estrogeni a dare il via alla malattia”. La stessa operazione può essere compiuta per prevenire il cancro alla prostata. “E' causato da un enzima che trasforma gli androgeni in estrogeni ed è stato accettato un lavoro che abbiamo condotto in questo campo, dopo due già portati a termine”. Insomma, si potrebbe arrivare davvero alla prevenzione di tutti i tumori? “Sì, esattamente. Anche per quel che riguarda il tumore al cervello, tramite lo studio del comportamento della dopamina”, che all'interno del cervello funziona da neuro trasmettitore. “In sostanza, siamo capaci di impedire che gli estrogeni diventino cancerogeni”. L'unico che secondo il dottor Cavalieri non può essere prevenuto è il cancro ai polmoni provocato dal fumo, perché in questo caso è un agente esterno a provocarlo. Ma per il resto, “dal giorno della nascita si potranno prevenire e non si saprà più cosa sia il cancro”. Ercole Cavalieri non si dimentica di essere italiano. “Nel 2003 ho partecipato alla riunione degli scienziati italiani nel Mondo voluta dall'allora ministro Tremaglia. Nell'occasione ho cercato di incontrare personalmente Silvio Berlusconi perché tra Italia e Stati Uniti si crei una unione per debellare il cancro. Perché con quello che abbiamo scoperto, le cose non cambieranno solo in Nebraska, ma in tutto il Mondo”. Quando però si parla di ricerca scientifica italiana, non possono mancare le note dolenti: “Gli italiani sono geniali e su questo non c'è dubbio. Ma tutto il sistema non va. Con gli attuali dottorati di ricerca, c'è della gente che non ha da mangiare. E poi ci sono le raccomandazioni nelle graduatorie per le borse di studio o nell'assegnazione di posti, situazioni che non hanno nulla a che fare con la scienza”. Magari la situazione potrebbe cambiare. “Ho idea di no, non ci sono le strutture per la scienza, manca un tessuto sociale ed era già così quando ho lasciato l'Italia, circa trent'anni fa”.

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