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Allarme acqua, effetto Covid: "C'è penuria". Il report inquietante: tra meno di 10 anni deficit idrico del 40%

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Senza l'acqua non ci sarebbe la vita sulla Terra. E' un bene preziosissimo al quale però non diamo nessun valore. Ma attenzione perché nel mondo l'utilizzo di acqua dolce è cresciuto dell'1% annuo negli ultimi 40 anni e il 69% dei prelievi idrici è dovuto all'agricoltura e all'allevamento. Quindi, tra meno di dieci anni, il mondo potrebbe fronteggiare un deficit idrico del 40%, secondo le conclusioni del 2030 Water Resources Group, riporta il Corriere della Sera. Una questione grave che però in Italia viene del tutto ignorata.

 

 

 

 

Tanto che secondo un sondaggio Ipsos, solo due italiani su dieci ritengono che la scarsità d'acqua sia un problema generalizzato e il 48% degli interpellati è convinto che il consumo d'acqua personale sia inferiore alla media europea. 

Il rapporto delle Nazioni Unite sull'acqua, reso noto dall'Unesco, spiega che l'incapacità di riconoscere il valore dell'acqua è la principale causa dello spreco e del suo cattivo uso. Ancor di più in tempi di crescente scarsità d'acqua e di fronte all'incremento della popolazione mondiale e ai cambiamenti climatici. "Più di 2 miliardi di persone non hanno accesso diretto all'acqua, che non solo è necessaria per la sopravvivenza ma ha un essenziale significato igienico, sociale e culturale radicato nel cuore stesso delle società umane", aggiunge Audrey Azoulay, direttrice generale dell'Unesco.

 

 

In più la pandemia da coronavirus ci ha messo di fronte a tante sfide, compresa quella dell'igiene. Tutti gli scienziati e i governi hanno raccomandato contro il Covid di lavarsi spesso le mani. "Molti però non possono farlo, semplicemente perché l'acqua non ce l'hanno", sottolinea Gilbert Houngbo, presidente del Fondo internazionale dello sviluppo agricolo (Ifad) e capo di UN-Water, il coordinamento Onu sull'agenda acqua e igiene. Insomma, l'acqua, la sua gestione sostenibile, è ora l'obiettivo numero 6 dell'Agenda Onu 2030.

 

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