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AstraZeneca e trombosi, "gli aminoacidi dietro alla reazione": in questa ricerca la scoperta decisiva?

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Seppur rare le trombosi riscontrare su alcuni vaccinati con AstraZeneca hanno destato parecchio clamore. A fronte di ciò l'Italia si è vista in prima battuta concedere la somministrazione contro il Covid anche agli under 60, salvo poi fare retromarcia. A svelare quanto potrebbe accadere su alcuni pazienti è una ricerca pubblicata su Nature. Qui si legge che la causa della cosiddetta VITT, cioé "trombocitopenia immunitaria indotta da vaccino", potrebbero essere alcuni aminoacidi che, presi di mira da specifici anticorpi, innescano la coagulazione del sangue

 

 

Per arrivare a questa conclusione gli studiosi canadesi hanno controllato il sangue di alcuni vaccinati con il siero anglo-svedese. Da qui la scoperta: "Abbiamo determinato che il legame degli anticorpi VITT anti-PF4 (n=5) era limitato a 8 amminoacidi di superficie, tutti localizzati all'interno del sito di legame dell'eparina su PF4, e il legame era inibito dall'eparina". In sostanza le trombosi dopo il vaccino AstraZeneca sarebbero state innescate da anticorpi che riconoscono alcuni aminoacidi su una proteina chiamata PF4; una volta che si aggregano alle piastrine, gli anticorpi formano un coagulo di sangue nelle vene o nelle arterie e scatenano la trombosi. Non è per tutti uguale però, visto che a cambiare sono gli stessi amminoacidi attaccati dagli anticorpi. Risultano infatti differenti a seconda che i pazienti vengano curati con eparina o con il siero anglo-svedese. 

 

 

"Lo studio - spiega Mortimer Poncz, capo della divisione di pediatria-ematologia del Children’s Hospital di Filadelfia - potrebbe aiutare i medici a riconoscere in modo rapido i coaguli da vaccino e agevolare i ricercatori a comprenderne le cause". Una notizia che può agevolare la stessa azienda statunitense Johnson & Johnson, il cui vaccino è finito sotto la lente d'ingrandimento per le trombosi. Il motivo pare essere uno solo: entrambi sono vaccini ad adenovirus, cioè a vettore virale in cui si utilizza un virus per portare all'interno della cellula la sequenza del codice genetico. 

 

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