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Mario Tozzi, Monviso addio? "Il permafrost si scioglie". Virus e batteri, una incognita devastante

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Seconda puntata stasera 20 novembre su Rai tre di Sapiens - Un solo pianeta. Mario Tozzi manderà in onda il viaggio sul Monviso, la cima più alta delle Alpi Cozie. "La nostra troupe a settembre è rimasta una settimana ai piedi del Monviso per le riprese. Abbiamo trovato una montagna poco turistificata, direi quasi intatta. Spesso, però, la situazione è diversa", spiega il geologo e divulgatore in una intervista a La Stampa. Un'occasione per indagare sul suo stato di salute, "perché le montagne, come i Poli, sono soprattutto 'elementi diagnostici' per conoscere lo stato di salute del pianeta. Abbiamo accertato, grazie ai ricercatori, che i ghiacciai si stanno ritirando. E in particolare assottigliando", avverte Tozzi.

 

 

"Bisogna considerare che più un ghiacciaio perde il suo spessore, più facilmente e velocemente procede a fondersi. Poi c'è il problema del permafrost", aggiunge il geologo. "Sul Monviso ne abbiamo trovato un esempio, ormai sciolto, che ha portato a una piccola frana. Qui siamo sul piccolo, ma pensiamo alle distese di permafrost della Siberia e del Canada. Non possiamo immaginare quali gas, virus o batteri si potrebbero liberare nell'ambiente una volta scomparsi". 

 

 

E il Monviso sarà destinato a scomparire. "In un futuro lontanissimo", spiega Tozzi, diventerà "una pianura. Ma questa cosa accadrà non prima di 250 - 300 milioni di anni. Non solo non ci saremo più noi, ma non ci sarà più nemmeno la nostra specie".. Bisogna infatti pensare che "quella che è oggi la pianura padana un tempo è stata una montagna che si è gradualmente livellata, fino a diventare pianura con lo scorrere del Po. Al contrario, le Alpi un tempo si trovavano sul fondo marino di un oceano, a sua volta collocato in un'altra posizione, in Africa". Insomma, conclude il geologo, "tutta l'Italia, tranne la Sardegna, è geologicamente africana".

 

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