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Ictus e Alzheimer, così il Covid "uccide" lentamente il nostro cervello: i risultati dello studio-chioc

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Il Covid non è soltanto una patologia respiratoria: il virus infatti è in grado di causare danni sistemici all'intero organismo. Si parla anche del long Covid, gli effetti a medio e lungo termine. E tra questi sempre più evidenze mettono in rilievo come vi siano importanti conseguenze neurologiche. All’inizio gli studi facevano evidenziare alcune disfunzioni cognitive specie nei pazienti che avevano sperimentato il ricovero in ospedale. Poi, sono diventate sempre più chiare e frequenti la perdita dell’olfatto, l’ictus, infiammazioni cerebrali, encefalopatie, sindromi psichiatriche. Ma non è tutto: alcuni studi ritengono infatti che il contagio-Covid possa innescare lo sviluppo di malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson.

 

Uno studio apparso sul Canadian Journal of Neurological Sciences ad agosto 2020 descrive quali siano gli effetti di neurovirulenza del Covid. Di fatto, tre. Il primo legato all'ipossia, ossia la mancanza di ossigeno, che può determinare lesioni cerebrali. Il secondo legato all'infiammazione, con danni dovuti all'aumento dell'interleuchina-6. Il terzo legato alla relazione tra l'enzima di conversione dell'angiotensina-2 (l'Ace2). Proprio come Sars e Mers, insomma, il Covid sembra in grado di determinare malattie neurologiche, deficit focali, ictus, emorragie intracerebrali.

 

E ancora, uno studio britannico pubblica tu Lance Psychiatry, ha confermato tutta questa serie di effetti: "Abbiamo identificato un'ampia percentuale di casi di alterazione acuta dello stato mentale, con diagnosi neurologiche sindromiche come encefalopatia ed encefalite e diagnosi psichiatriche primarie sindromiche, come la psicosi", si legge nelle conclusioni dello studio.

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