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Vaccino e tumore del sangue, "come varia il tasso di mortalità": i risultati della ricerca

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La mortalità per Covid è tre volte inferiore nei pazienti affetti da tumore del sangue da quando sono stati introdotti i vaccini e le terapie innovative, come antivirali e anticorpi monoclonali. Di preciso la percentuale è scesa dal 31 al 9%: è quanto emerge dalle prime linee guida di trattamento elaborate dalla Conference europea sulle infezioni nella leucemia e nel trapianto di cellule staminali.

 

 

Linee guida che verranno pubblicate sulla rivista Leukemia e che hanno l’obiettivo di rispondere alla domanda sui rischi che corrono i pazienti affetti da un tumore del sangue se contraggono il Covid. Lo studio internazionale ha coinvolto un centinaio di centri clinici in 27 nazioni: “Da un primo studio su 3.800 casi di emopatie maligne condotto nel 2020 - ha spiegato Livio Pagano, il coordinatore di questa ricerca - in epoca pre-vaccinale abbiamo registrato un tasso di mortalità del 31%. Poi, da febbraio 2021 abbiamo cominciato a vaccinare i nostri pazienti. In epoca pre-vaccinale, il più alto tasso di mortalità lo osservavamo nei soggetti con leucemia mieloide acuta, meno nei linfomi e nei mielomi”.

 

 

Con l’introduzione del vaccino il quadro è cambiato radicalmente: “Tra i pazienti vaccinati si è osservata una riduzione dei casi severi-critici; questo significa che il vaccino permette comunque di proteggere dalle forme gravi di infezione e di ridurre il numero dei ricoveri. Ma soprattutto il fatto più importante è che il tasso di mortalità tra i pazienti oncoematologici vaccinati è sceso dal 31 al 9%, senza differenze tra le diverse varianti di Covid”.

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