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Sterilità, "sperma quasi compromesso": lo studio, un grosso rischio per l'umanità

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L'inquinamento chimico starebbe riducendo drasticamente la fertilità umana. Il numero di spermatozoi vitali contenuti nel seme dei maschi starebbe diminuendo sempre di più. Basti pensare che nei Paesi industriali questo dato è sceso dai 99 milioni per millilitro del 1973 ai 45 milioni del 2017, obbero a un passo dalla soglia di infertilità, che si attesta invece intorno ai 40 milioni per millilitro. Questa tesi sconvolgente è emersa dal saggio "CountDown", scritto dalla ricercatrice  Shanna H. Swan insieme alla giornalista Stacey Colino, e citato dal Venerdì di Repubblica.

 

 

 

"Il problema si è tanto aggravato che ormai la metà degli interventi di fecondazione assistita riguardano l'infertilità maschile, mentre le banche dello sperma cominciano ad avere difficoltà a trovare donatori con seme di qualità", ha spiegato la Swan. Secondo lei, "il vero nemico è tutto intorno a noi, nella plastica, la moquette, il cibo, le pentole e i prodotti per l'igiene e i cosmetici che ci circondano. Tutti contengono sostanze in grado di interferire con la funzione riproduttiva, come gli ftalati nelle plastiche, il bisfenolo A nelle bottiglie in Pet, i pesticidi in frutta e verdura, i rivestimenti antiaderenti nelle pentole, i ritardanti di fiamma al bromo dei tessuti, e così via".

 

 

 

Questo attacco chimico alla riproduzione umana sta già avendo delle conseguenze: una di queste è la costante crescita nell'uso delle tecniche di fecondazione assistita. In Italia, per esempio, si è passati dai 26 mila tentativi del 2005 ai 99 mila del 2019, mentre negli Usa vi ricorre ormai una coppia su otto. "Questa crescente difficoltà a procreare senza un aiuto medico giustifica l'allarme che vogliamo lanciare con questo libro - contina Swan -. Stiamo rischiando un crollo della capacità riproduttiva della nostra specie, che potrebbe in futuro provocare gravi problemi sociali ed economici, scenari tipo la società distopica de 'Il racconto dell'ancella', dove la rarità dei bambini ha reso le donne schiave".

 

 

 

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