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Vitamina D, ecco gli effetti degli integratori: i risultati dello studio-choc

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"Uno studio ha valutato l'efficacia della vitamina D assunta per 5 anni nel prevenire le fratture e ne è emerso come sia priva di effetti utili": il direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini, ha commentato così la ricerca sugli integratori di vitamina D pubblicata sul New England Journal of Medicine. Dal documento emerge come gli integratori siano in realtà inutili dal punto di vista della prevenzione di fratture e problemi cardiovascolari, oncologici e cognitivi. "Lo studio è apparso su una delle più autorevoli riviste ed è il più ampio mai fatto", ha aggiunto Magrini durante la presentazione del Rapporto OsMed (Osservatorio sull'impiego dei Medicinali) 2021.

 

 

 

Si tratta di una notizia piuttosto sconvolgente, visto che spesso gli integratori sono raccomandati proprio per la salute delle ossa. Adesso invece si è confermato come sia stata data troppa enfasi alla loro utilità. E anche sulla prevenzione di problemi cardiovascolari, oncologici e cognitivi, lo studio "mostra che non vi sono effetti positivi", ha precisato Magrini.

 

 

 

Di qui l'impegno del direttore dell'Aifa a "su una probabile revisione della nota 96, che aveva già determinato un utilizzo più mirato della prescrizione di questo farmaco dalle immaginifiche proprietà contro il Covid e usato profilatticamente per prevenire infezioni e altre condizioni". Infine Magrini ha spiegato che il lavoro condotto dall'Agenzia Italiana del Farmaco per una prescrizione più mirata della vitamina D "ha avuto un effetto molto positivo, con il risparmio di diverse decine di milioni l'anno". Anche se "vi è variabilità regionale, con alcune regioni più virtuose nell'averla adottata e altre meno".

 

 

 

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